Il lato oscuro della Russia "di confine": Georgia e Ucraina contro Mosca

Il cartello stradale di Dvani.
Il cartello stradale di Dvani. Diritti d'autore Euronews
Di Reportage di Giorgi Bolkvadze (Euronews Georgia) - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il "lato georgiano" della crisi in Ucraina. Sono passati 14 anni dalla guerra tra Russia e Georgia, ma per gli abitanti delle terre di confine sono ferite ancora aperte. E i soldati russi fanno sempre paura

PUBBLICITÀ

Sono passati 14 anni dalla guerra-lampo tra Georgia e Russia per il controllo dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia.

Tutti, in Georgia, sanno cos'è una linea di demarcazione e un confine arbitrario e cosa significhi avere i soldati russi così vicini.

"I russi spostano i confini"

Il corrispondente di Euronews dalla Georgia, Giorgi Bolkvadze, spiega:
"Ora mi trovo nel villaggio di Dvani. Sulla linea di occupazione... Qui, dietro di me, si vede un confine arbitrario, rinforzato con filo spinato... Queste linee si avvicinano progressivamente e sempre più territori appaiono sotto il controllo dei russi. Qui c'è la casa di Merab Mekarishvili, che è stata bruciata durante la guerra del 2008, quando la linea di demarcazione è stata spostata in avanti. A Merab è stato vietato di restaurare la casa e di viverci. Ha dovuto lasciare la sua terra e costruire una nuova casa a 100 metri dal filo spinato".

Euronews
Il nostro inviato in Georgia.Euronews

"I russi ci rapiscono"

La nuova casa di Merab Mekarishvili è sotto la costante osservazione dei soldati russi, da una piccola collina poco distante. Oggi non si sente più sparare, ma l'occupazione in corso costringe ancora molti georgiani ad andarsene.

Racconta un uomo, residente a Dvani:
"Ci sono persone che spariscono in modo molto misterioso. Tutti dicono che erano nei loro terreni di proprietà privata quando sono stati arrestati. Non si sa più che fine hanno fatto le persone rapite... C'è chi dice che sono stati rapiti dai loro giardini, dai loro cortili...".

Euronews
"Ci sono sparizioni misteriose..."Euronews

**"Stiamo perdendo le nostre terre"

**

Goga Aptsiauri è un giornalista.
Vive a Gori e da alcuni anni lavora nei paesi vicini alla linea di occupazione.
"Sono già passati 14 anni dalla guerra che ha costretto la gente a vivere in condizioni molto difficili. Quasi ogni giorno stiamo perdendo le nostre terre agricole, le nostre foreste... E gli abitanti vengono rapiti! I soldati russi li arrestano vicino a luoghi dove non c'è filo spinato e non ci sono cartelli e vengono accusati di aver attraversato il confine".

Euronews
Il giornalista Goga Aptsiauri durante l'intervista.Euronews

Georgia e Ucraina, stesso destino

Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, la Georgia è stata la prima vittima dell'aggressione russa.
I rifugiati dei territori della Georgia occupati dalla Russia non possono ancora tornare a casa. Poi è arrivata l'invasione della Crimea nel 2014 e la situazione ai confini russo-georgiani rimane ancora tesa.

Oggi la Georgia e l'Ucraina affrontano le stesse preoccupazioni e sono unite nel loro desiderio di far parte dell'integrazione europea e persino della NATO.

Davit Zalkaliani, ministro degli Affari Esteri della Georgia, dichiara:
"Abbiamo affrontato la stessa tragedia - l'occupazione - per molti anni. Il governo georgiano e il popolo georgiano sono solidali con l'Ucraina e il popolo ucraino in questi tempi difficili".

Euronews
Il ministro degli Esteri georgiano Davit Zalkaliani.Euronews

A circa 1.300 chilometri dai confini dell'Ucraina, nel villaggio di Dvani, gli abitanti sperano che non ci sia un'altra guerra e che la Russia non crei nuove linee arbitrarie di confine.
Ma, in realtà, non ci credono nemmeno loro.

Risorse addizionali per questo articolo • TRADUZIONE, DOPPIAGGIO, WEB: CRISTIANO TASSINARI

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Crisi Ucraina: la Germania membro della Nato e ponte verso Mosca

URSS, 30 anni dopo: memorie (relative) della Georgia "sovietica"

Georgia, l'ex presidente detenuto mette fine allo sciopero della fame