Hong Kong al voto con il rischio dell’astensionismo. La governatrice Lam chiede di recarsi alle urne per la stabilità dell'ex colonia britannica
Hong Kong al voto con il rischio dell’astensionismo. Seggi aperti nell’ex colonia britannica. Per la prima volta si vota con la nuova legge elettorale imposta dalla Cina e ratificata dal governo della città. Fuori gioco le forze pro-democrazia: la maggior parte dei dirigenti e attivisti sono in carcere, sono fuggiti all'estero o in attesa di processo.
La governatrice di Hong Kong, Carrie Lam, ha invitato le persone a votare per la pace e la stabilità a lungo termine della città, nel giorno delle 'elezioni dei soli patrioti' per il rinnovo del parlamentino locale.
Mentre al giro di boa dell'orario di apertura dei seggi l'affluenza era attorno al 19% circa 8% punti in meno rispetto al 2016.
L'unica vera incognita, data la blindatura del sistema elettorale a favore di Pechino, è proprio l'affluenza su cui le autorità dell'ex colonia britannica puntano per riaffermare la validità della modifica a favore della stabilità.
"Posso assicurarvi che tutti i nostri colleghi adempiranno ai loro doveri per garantire un'elezione regolare. Spero che questo possa essere un voto equo, aperto, imparziale e pulito, nonché efficiente e amichevole", ha affermato Lam, parlando con i giornalisti dopo aver votato.