Allarme OMS: ultratrentenni con ipertensione raddoppiati in 30 anni

Secondo un recente studio dell'Organizzazione mondiale della sanità, il numero di persone ultratrentenni con ipertensione è raddoppiato negli ultimi 30 anni: di queste, più della metà non sono trattate con farmaci.
Il risultato è rappresentato da 8,5 milioni di morti ogni anno: lo studio evidenzia forti differenze a seconda della ricchezza di un Paese.
"Forse uno dei risultati più importanti - dice Majid Ezzati, docente all'Imperial College di Londra - è che questo è di gran lunga un problema dominante nei Paesi a basso e medio reddito e in alcuni dell'Europa centro-orientale.
Lungi dall'essere una condizione di benessere, è proprio una condizione di povertà, quasi la metà di loro non sa nemmeno di avere l'ipertensione".
Gli studi suggeriscono che comportamenti e stili di vita non salutari, tra cui il consumo eccessivo di alcol, la mancanza di attività fisica, cattive abitudini alimentari, l'obesità ed anche l'inquinamento atmosferico possono contribuire ad uno sbalzo della pressione sanguigna.
"Dobbiamo colmare tre lacune - dice Bente Mikkelsen, Direttore del dipartimento di malattie non trasmissibili dell'OMS - prima di tutto, la diagnosi, poi quanto c'è da curare, infine tenere sotto controllo il tutto: prima non siamo stati in grado di guardare il prospetto nella sua interezza".
Secondo lo studio, complessivamente poco meno di un terzo degli uomini e delle donne in tutto il mondo, di età compresa tra 30 e 79 anni, aveva la pressione alta, sebbene siano disponibili rimedi facili, come una dieta sana e l'esercizio fisico.