Piccolo, aggressivo e più intelligente di altri suoi simili, il coccodrillo cubano è a "rischio critico" d'estinzione. A minacciarlo anche la maggiore focosità di quello statunitense, che sta imbastardendo il suo DNA
Una specie "a rischio critico" d'estinzione
Il coccodrillo cubanoin crisi d'identità. Più piccolo, con il muso più largo, le zampe più lunghe, e anche più intelligente e più aggressivo dei suoi simili in altri angoli del pianeta, il Crocodylus rhombifer si sta però sempre più imbastardendo. A diluire, di generazione in generazione, il patrimonio genetico che rende unica questa specie sono le frequenti incursioni dalla Florida, dei più focosi coccodrilli statunitensi. L'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) lo annovera tra le specie a "rischio critico di sopravvivenza".
"Le principali minacce, per questa specie - spiega l'esperto in fauna esotica, Etiam Pérez-Felitas - sono l'uomo e l'ibridazione. Il suo patrimonio genetico sta cioè evolvendo, in seguito ai crescenti incroci con il coccodrillo americano".
Una "barriera dell'amore" per frenare l'ardore dei coccodrilli statunitensi?
Qui, nel parco naturale di Ciénaga e Zapata, vivono in semilibertà 4500 coccodrilli cubani. Non appena depongono le uova, il personale le recupera e trasferisce in incubatrice, per aumentare le probabilità della schiusa e sottrarli a predatori come procioni e altri animali. Tra i 500 e i 1000, gli esemplari che poi vedono la luce ogni anno, di cui un centinaio vengono rimessi in libertà. Nonostante questo, in tre generazioni appena, la popolazione dei coccodrilli cubani si è ridotta dell'80%. Circa la metà dei 3.000 che vivono in libertà, si stima poi ormai sia ibrida. Di che far ipotizzare ai ricercatori di erigere una barriera, per frenare sbarchi e turismo sessuale dei più focosi vicini a stelle e strisce.