"Quello che accadde a Padova nel XIV secolo fu una vera e propria rivoluzione culturale. Grazie a Giotto e ad altri artisti", racconta l'assessore alla Cultura, Andrea Colasio. Il riconoscimento dell'Unesco vale anche un 20% in più di turisti e un notevole indotto economico per la città veneta
Padova è Patrimonio Mondiale dell'Unesco.
I "Magnifici otto"
La città veneta fa il suo ingresso nell'Olimpo Internazionale della cultura e della bellezza grazie a "Padova Urbs Picta", grazie a Giotto e al ciclo degli affreschi del XIV secolo padovano, conservati in otto edifici e complessi monumentali, distanti tra di loro poche centinaia di metri, tra cui alcuni dei luoghi più amati della città: la Basilica di Sant'Antonio e la Cappella degli Scrovegni.
E, inoltre, la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, la Cappella della Reggia Carrarese, il Battistero della Cattedrale, il Palazzo della Ragione, l'Oratorio di San Giorgio e l'Oratorio di San Michele.
Non solo Giotto
Ad affrescare le pareti di questi luoghi, nel corso del Trecento, alcuni dei piu straordinari artisti dell'epoca: Giotto, che con gli affreschi della Cappella degli Scrovegni realizza il suo capolavoro, ma anche Guariento di Arpo, Giusto de' Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona.
"Quello che accade a Padova è una vera rivoluzione culturale"
Racconta Andrea Colasio, Assessore alla Cultura del Comune di Padova:
"Quello che accade a Padova nel corso del XIV secolo è una vera e propria rivoluzione culturale, che vede moltissimi altri protagonisti, tra i principali artisti di quell'epoca: Altichiero, Guariento, Jacopo Avanzi, Jacopo da Verona: ecco, questa è la Urbs Picta, 3694 metri, concentrati in un piccolo centro storico, che è la città di Padova, che nel XIV secolo era una capitale artistica e militare di un piccolo stato cuscinetto tra la Serenissima e Milano.
Quello che è accaduto lì è un punto di snodo fondamentale tra Medioevo e Rinascimento: lo dice un grande storico francese, Jacques Le Goff, che dice: 'Guardo a Padova del '300 e mi interrogo: è mai esistito il Medio Evo? No, perchè lì a Padova accadevano molte cose che siamo soliti chiamare Rinascimento'.
Una valore culturale inestimabile. E un grande volano anche per il turismo: si prevede un 20% in più di turisti, che equivale a 80-100 milioni di euro di PIL per Padova.
Nella sessione 2021, entrano nella World Heritage List dell'Unesco anche le Terme di Montecatini e i Portici di Bologna.
In totale, i siti Unesco italiani sono 58.
➡️ Per saperne di più: storia dei siti Patrimonio Unesco
Il primo sito in assoluto a essere discusso dall’Unesco e quindi inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, furono le Isole Galapagos, in Ecuador, nel 1978.
Della prima lista stilata facevano parte, tra gli altri, anche Quito (Ecuador), la cattedrale di Aquisgrana (Germania), il Centro storico di Cracovia (Polonia) e il Parco Nazionale di Yellowstone (Stati Uniti).
Il primo sito italiano a diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco fu nel 1979 la Val Camonica e la sua arte rupestre.