Visita a sorpresa del segretario di Stato americano per presentare al Governo afghano il piano sul ritiro delle truppe
"Non è la fine del rapporto afghano-statunitense": parole del segretario di Stato americano, Antony Blinken, in visita a sorpresa in Afghanistan dove ha incontrato il presidente del Paese, Ashraf Ghani, e il capo dell'esecutivo, Abdullah Abdullah.
Obiettivo del viaggio è, ovviamente, quello di presentare al Governo nel dettaglio il piano sul ritiro delle truppe entro l’11 settembre, poche ore prima ufficializzato da Biden, in coincidenza del 20esimo anniversario dell'attacco alle torri gemelle.
Blinken afferma che la relazione perdurerà nel tempo, intensificando la diplomazia e consolidando i rapporti.
"Saremo al fianco del popolo afghano - afferma Blinken - anche attraverso investimenti economici e assistenza allo sviluppo, mentre lavora per un futuro più prospero.
Continueremo a sostenere la società civile e a difendere la parità dei diritti per le donne, compresa la loro partecipazione significativa ai negoziati in corso e la loro pari rappresentanza in tutta la società".
La visita ha suscitato reazioni contrastanti a Kabul: alcuni credono che sia una buona mossa, altri temono un peggioramento delle condizioni di vita se i talebani acquisissero più forza.
"Prima che le truppe statunitensi arrivassero qui non avevamo problemi, l'Esercito americano è qui da molto tempo: se si ritirerà completamente, le persone saranno in grado di unirsi di nuovo e vedere ripristinata la pace".
"Sono estremamente preoccupata che se le truppe se ne andranno, l'influenza dei talebani potrebbe aumentare: ciò potrebbe limitare la partecipazione delle donne nella società".
Anche il contingente europeo lascerà l'Afghanistan alla fine di quest'anno, ritirando i circa settemila militari della coalizione.
Tuttavia, alcuni sostenitori dei diritti umani ritengono che l'abbandono potrebbe comportare la perdita della libertà per gli afghani, tutto dipenderà dai futuri colloqui di pace.