Le forze armate statunitensi hanno annunciato lunedì un nuovo attacco a un'imbarcazione nel Pacifico orientale, che secondo i servizi segreti americani sarebbe legata al traffico di droga
Il Comando meridionale degli Stati Uniti ha annunciato un nuovo attacco a una nave sospettata di traffico di droganell’Oceano Pacifico orientale, uccidendo due persone senza riportare vittime tra le forze statunitensi.
Secondo il Comando Sud (Southcom), l’operazione è stata condotta in acque internazionali sotto la direzione del Segretario alla Difesa Pete Hegseth, con l’obiettivo di colpire un’imbarcazione che, secondo l’intelligence statunitense, transitava lungo rotte note per il narcotraffico ed era gestita da organizzazioni designate come “terroriste”.
Si tratta del 30esimo attacco noto contro navi sospette dall’inizio di settembre, nell’ambito di una campagna che ha portato all’uccisione di almeno 107 persone, secondo i dati ufficiali pubblicati dalla Casa Bianca.
Un video condiviso sui social media mostra l’imbarcazione colpita da esplosioni, confermando visivamente l’intervento militare.
Trump definisce la campagna un “conflitto armato”
Il presidente Donald Trump ha definito queste operazioni marittime parte di un “conflitto armato” contro i cartelli della droga, dichiarando che l’obiettivo è arginare il flusso di narcotici verso gli Stati Uniti. Tuttavia, le autorità statunitensi non hanno reso pubbliche prove concrete che tutte le navi attaccate stessero effettivamente trasportando droga.
Raid su una struttura costiera in Venezuela
Parallelamente agli attacchi in mare, lo stesso Trump ha affermato che gli Stati Uniti hanno condotto un’operazione contro una struttura costiera in Venezuela ritenuta utilizzata per caricare le imbarcazioni legate al traffico di droga. Secondo il presidente, nella zona del molo è avvenuta una grande esplosione che ha distrutto l’area oggetto del raid.
Non è stato specificato il luogo esatto dell’attacco né quale agenzia statunitense l’abbia eseguito, né è giunta conferma ufficiale dal governo venezuelano. Anche il Pentagono e la Central Intelligence Agency non hanno rilasciato dichiarazioni sul caso.ì.
Escalation militare e critiche
L’escalation degli attacchi navali si inserisce in una più ampia pressione militare e diplomatica degli Stati Uniti nella regione. Oltre agli attacchi contro imbarcazioni sospette, Washington ha rafforzato la propria presenza con navi da guerra, aerei e truppe nell’area dei Caraibi e del Pacifico orientale, e recentemente ha ordinato il blocco delle petroliere sanzionate in entrata e uscita dal Venezuela.
L’amministrazione Trump ha anche designato alcuni cartelli latinoamericani come organizzazioni terroristiche straniere, un passo insolito per reti di criminalità organizzata, e ha parlato di una riduzione significativa del traffico di droga grazie alle operazioni marittime.
Tuttavia, la campagna ha suscitato crescenti critiche da parte di membri del Congresso statunitense, esperti legali e organizzazioni per i diritti umani, che mettono in dubbio la base giuridica degli attacchi in alto mare e la mancanza di trasparenza sulle prove di traffico di droga.
Al contempo, il governo venezuelano ha definito alcune delle misure americane, tra cui il blocco navale e le azioni militari, come atti ostili contro il paese, alimentando ulteriori tensioni diplomatiche tra Washington e Caracas.
La situazione resta in evoluzione, con osservatori internazionali che monitorano gli sviluppi e le implicazioni legali e umanitarie di questa campagna su larga scala.