L'ex uomo politico socialista dovrâ rispodenre di riciclaggio ma non di corruzione
Più di sei anni dopo il suo clamoroso arresto, l'ex primo ministro portoghese, il socialista Josè Socrates è stato rinviato a giudizio con l'accusa di riciclaggio di denaro e falsificazione di documenti. Cadono invece tre accuse di corruzione.
Nell'ottobre del 2017 la procura aveva formalmente accusato Socrates di 31 reati di corruzione passiva, Il sospetto degli investigatori è che l'uomo politico abbia intascato 34 milioni di euro in cambio di favori fatti a tre gruppi industriali tra il 2005 e il 2011.
Il rinvio a giudizio mette in imbarazzo l'attuale premier Antonio Costa, che nei governi guidati da Socrates era stato ministro, e che ha preso le redini del partito socialista appena scoppiato lo scandalo con l'arresto dell'ex capo del governo.
Tra smentite e parziali ammissioni, senza tuttavia mai recedere dalla rivendicazione di innocenza, Socrates ha sempre parlato di una campagna diffamatoria nei suoi confronti orchestrata per motivi politici.
In una intervista l'ex esponente politico aveva riconosciuto di prendere regolarmente in prestito somme di denaro da un uomo d'affari suo amico d'infanzia, che secondo l'accusa agiva come suo prestanome.