Per la prima volta in Italia emerge pubblicamente il problema dei ritmi di lavoro negli stabilimenti di Amazon: coinvolti circa 40.000 lavoratori, tra addetti agli hub, magazzinieri e corrieri. Maurizio Landini, segretario generale Cgil: "L'azienda deve riaprire immediatamente le trattative".
Fine della favola-Amazon?
Per l'azienda stessa (fatturato sempre in crescita) e per i clienti, certamente no.
Ma per i lavoratori, non si può più andare avanti così.
Primo sciopero dei lavoratori Amazon in Italia. Niente pacchi per 24 ore.
Trattative da riaprire: le richieste dei lavoratori
La trattativa sindacale, quando verrà ufficialmente riaperta, riguarda i carichi e i ritmi di lavoro imposti, turni e condizioni contrattuali. Tra le richieste, anche la continuità occupazionale per i lavoratori in caso di cambio appalto o cambio fornitore, la stablilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori "somministrati" e il rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza.
In una lettera di appello ai clienti, si sottolinea che gli autisti Amazon devono "seguire le istruzioni di un algoritmo e consegnare fino a 180/200 pacchi al giorno".
"Per un giorno ci vogliamo fermare, ci dobbiamo fermare", scrivono i lavoratori Amazon ai loro clienti. "È una questione di rispetto del lavoro, di dignità dei lavoratori, di sicurezza per loro e per voi. Per questo, per vincere questa battaglia di civiltà e giustizia, abbiamo bisogno della solidarietà di tutte le clienti e i clienti di Amazon".
Lo sciopero nazionale è stato indetto dai lavoratori che aderiscono a Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti, per protestare contro la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro.
Proteste in tutta Italia
In totale, sono coinvolti circa 40.000 lavoratori, tra addetti agli hub, magazzinieri e corrieri.
In Lombardia, si sono segnalati presidi davanti alle sedi Amazon di Milano e provincia (Buccinasco e Mezzate) e di tutte le province di Varese, Bergamo, Brescia e MonzaBrianza.
A Genova, la protesta ha riguardato oltre 300 corrieri che lavorano per società esterne che effettuano la consegne delle merci per conto di Amazon.
Stato di agitazione anche negli stabilimenti nel Lazio (Passo Corese e Colleferro) e in Campania (Arzano) e nel primo grande magazzino di Amazon in Italia, a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, conosciuto come "l'astronave", visto che occupa uno spazio pari a quasi 14 campi da calcio.
"La difficoltà del lavoro è dovuta alle pressioni che ci hanno sempre messo addosso, soprattutto ai lavoratori appena arrivati", spiega un dipendente di Amazon.
Rincara la dose un corriere: "Abbiamo molti problemi, anche sul lavoro di carico. Usciamo con una media di 100-120 e anche 180 pacchi alla volta e non più possibile reggere questi ritmi. Devono smettere di imporceli".
"La priorità è il benessere dei nostri dipendenti", scrive Amazon
Amazon ribatte allo sciopero con la lettera della Country manager di Italia e Spagna, Mariangela Marseglia, ai clienti: "L'impegno verso i nostri dipendenti e quelli dei fornitori di servizi di consegna è la nostra priorità assoluta", scrive la manager.