Finisce nel nulla la caccia ai criminali nazisti condannati all'ergastolo in Italia: gli ultimi due ricercati sono morti senza mai vedere il carcere
Karl Wilhelm Stark era stato condannato in Italia per una serie di eccidi commessi nel 1944 sull'appennino tosco-emiliano, mentre Alfred Stork era stato condannato, anch'egli all'ergastolo, per una strage sull'isola greca di Cefalonia, dove nel 1943 furono fucilati i militari della divisione Aqui.
Erano gli ultimi due: gli ultimi due condannati all'ergastolo in Italia per crimini nazisti, e dall'Italia ricercati per lunghi anni, senza che la Germania ne concedesse mai l'estradizione.
In queste ore è stato confermato il decesso (avvenuto negli ultimi mesi) di entrambi: uno era centenario, l'altro aveva 97 anni. Non hanno mai fatto un giorno di carcere.
Pochi dei condannati in Italia in epoche relativamente recenti per crimini nazisti hanno varcato le porte del carcere: Erich Priebke, condannato per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, che fu ritrovato da giornalisti statunitensi in Argentina nel '95, giunse in Italia pochi mesi dopo e fu processato nel '96, inizialmente assolto e subito dopo condannato all'ergastolo, scontò ai domiciliari vista l'età avanzata. E Misha Seifert, detto 'il boia di Bolzano', estradato dal Canada nel '96 e morto in detenzione a Santa Maria Capua Vetere.
Un terzo, Herbert Kappler, anch'egli per le Fosse Ardeatine, fu condannato già poco dopo la fine della guerra, spese molti anni in carcere e riuscì poi, ormai in età avanzata, a evadere e rientrare in Germania.