Fosse Ardeatine, 80 anni dall'eccidio nazista: cerimonia a Roma con il presidente Sergio Mattarella

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia per l'80esimo anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, Roma, 22 marzo 2024
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia per l'80esimo anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, Roma, 22 marzo 2024 Diritti d'autore Andrew Medichini/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Di Michela Morsa
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Venerdì mattina si è celebrata al Mausoleo delle Fosse Ardeatine la commemorazione in ricordo delle 335 vittime dell'eccidio, eseguito dalle truppe naziste come rappresaglia per la morte di 33 soldati tedeschi

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Si è celebrata venerdì mattina a Roma la cerimonia commemorativa dell'80esimo anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944, in cui i nazisti uccisero 335 persone. 

La cerimonia è stata presieduta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Presenti anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, i presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana,  il presidente della Corte costituzionale Augusto Barbera, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Al suo arrivo al Mausoleo delle Fosse Ardeatine, Mattarella ha deposto una corona d'alloro sulla targa in ricordo dei martiri dell'eccidio. La commemorazione è proseguita con un minuto di silenzio e la lettura, da parte del segretario generale dell'Associazione nazionale famiglie dei martiri italiani Marco Tasciani, del nome di tutte le vittime, mentre su uno schermo scorrevano i loro volti in bianco e nero. 

Dopo la preghiera cattolica recitata dal Monsignore Sergio Siddi e quella ebraica pronunciata dal Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni, la commemorazione si è conclusa con una breve visita del presidente della Repubblica all'interno del sacrario. 

L'eccidio delle Fosse Ardeatine, ottanta anni fa

Nel marzo 1944 le forze naziste occupavano la capitale, mentre i gruppi partigiani opponevano la loro resistenza. Il 23 marzo alcuni membri dei Gap (Gruppi di azione patriottica) uccisero in un attentato a via Rasella 33 soldati nazisti e ne ferirono 38. 

La rappresaglia tedesca non tardò ad arrivare: fu deciso che per ogni soldato tedesco ucciso sarebbero stati eliminati dieci italiani. Furono scelte 335 vittime a caso, tra cui diversi prigionieri politici del carcere di via Tasso, molti ebrei e alcuni civili.

Erich Priebke, che comandava l'unità responsabile del massacro delle Ardeatine,fu stato condannato per crimini di guerra nel 1996.

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