Hong Kong: la guerra dei passaporti tra Regno Unito e Cina

Hong Kong: la guerra dei passaporti tra Regno Unito e Cina
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Di Stefania De Michele
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Nuovi visti per i cittadini di Hong Kong: possono richiedere di restare più a lungo nel Regno Unito e, dopo 5 anni, ottenere la cittadinanza. Strappo con Pechino

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Connie Chan e la sua famiglia sono tra i 7000 residenti di Hong Kong che si sono trasferiti nel Regno Unito da luglio. Tra cinque anni avranno il diritto di diventare cittadini britannici, secondo un nuovo regime di visti che entra in vigore oggi.

"Abbiamo letteralmente deciso da un giorno all'altro, del tipo: 'ok, meglio che ce ne andiamo' - ha raccontato Connie, che gestisce un'attività di e-commerce - Abbiamo visto che le cose stavano peggiorando a Hong Kong e non aveva senso. Non è la Hong Kong che conosciamo".

Si ritiene che circa 300.000 persone possano decidere di trasferirsi presto nel Regno Unito.

La cosa non è piaciuta a Pechino, che non riconoscerà più i passaporti nazionali britannici d'oltremare dei vecchi residenti di Hong Kong.

La mossa di Londra a sostegno dei cittadini dell'ex colonia britannica

Da questa domenica i cittadini di Hong Kong possono dunque richiedere nuovi visti che permettono loro di rimanere più a lungo nel Regno Unito e sfuggire alla repressione cinese.

I titolari di passaporti British National Overseas (BNO) e i loro parenti hanno potuto fare domanda online dalle 17:00 (09:00 GMT) di questa domenica per un permesso di soggiorno che darà loro non solo il diritto di vivere in territorio britannico, ma anche il diritto di lavorare per cinque anni. Alla fine, potranno chiedere la cittadinanza.

Finora avevano solo la possibilità di visitare il Regno Unito per sei mesi senza potervi lavorare.

La riforma segue la controversa decisione di Pechino, la scorsa estate, di imporre una legge draconiana sulla sicurezza nazionale nella sua regione semi-autonoma per scoraggiare ogni forma di dissenso, dopo la massiccia mobilitazione popolare del 2019.

La Gran Bretagna ha accusato la Cina di rinnegare l'impegno preso prima del passaggio di Hong Kong nel 1997 di preservare le libertà e l'autonomia del territorio per almeno mezzo secolo. Londra ha sottolineato il suo dovere morale di venire in soccorso della sua ex colonia.

La Cina: "Il Regno Unito interferisce grossolanamente"

"Il Regno Unito sta cercando di trasformare un gran numero di residenti di Hong Kong in cittadini britannici di seconda classe", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, accusando la Gran Bretagna di avere un estremo bisogno di talenti e capitali. Questa mossa - ha aggiunto - viola la sovranità della Cina, interferisce grossolanamente negli affari di Hong Kong e negli affari interni cinesi.

Le misure annunciate finora non bloccheranno la maggior parte dei residenti di Hong Kong idonei a viaggiare, ma Pechino non ha escluso di introdurre ulteriori più restrittivi provvedimenti in futuro.

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