Piazza Tienanmen, 32 anni dopo: vietato ricordare (e a Hong Kong la repressione continua)

Un'immagine storica, che fece il giro del mondo. Piazza Tienanmen, 5 giugno 1989.
Un'immagine storica, che fece il giro del mondo. Piazza Tienanmen, 5 giugno 1989. Diritti d'autore Jeff Widener/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
Di Cristiano TassinariEuronews World - Agenzie internazionali
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A Hong Kong è stato arrestato uno degli organizzatori della veglia a lume di candela per ricordare le vittime del 4-5 giugno 1989 in Piazza Tienanmen, a Pechino. La Cina vieta di ricordare: e sui libri di storia non c'è scritto nulla...

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La Cina vuole cancellare la memoria.

Ancora repressione, 32 anni dopo Piazza Tienanmen.

Niente veglia a lume di candela

A Hong Kong è stato arrestato un membro del comitato che organizza l'annuale veglia a lume di candela per ricordare le vittime - il numero esatto è ancor oggi sconosciuto - dei fatti di Piazza Tienanmen a Pechino del 4-5 giugno 1989, quando i carrarmati cinesi soffocarono nel sangue la prima richiesta di democrazia in Cina, dopo il "maoismo".

Jeff Widener/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
Piazza Tienanmen, 5 giugno 1989.Jeff Widener/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.

Vietato ricordare

Chow Hang Tung, il vice-presidente dell'Alleanza di Hong Kong a sostegno dei movimenti patriottici democratici della Cina, è stato arrestato dalla polizia all'alba di venerdì.

La veglia è stata cancellata dalle autorità per il secondo anno consecutivo, il museo è stato chiuso per tutta questa settimana e Victoria Park, il cuore pulsante di Hong Kong, è stato blindato con la presenza di 7.000 poliziotti. E ogni celebrazione (a cui, ogni anno solitamanete, partecipano decine di migliaia di persone) è vietata.

Vincent Yu/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
La polizia di Hong Kong ordina di chiudere il museo che ricorda i fatti di Piazza Tienanmen.Vincent Yu/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.

Hong Kong, anima libera e ribelle

Il ministro della sicurezza John Lee ha dichiarato: "Chiunque parteciperà ad una manifestazione violerà la legge".
Con il rischio di anni di carcere e la deportazione in Cina.

Hong Kong - da anni l'anima "libera e ribelle" del paese - si è risvegliata comunque decisa a non dimenticare una strage che in Cina è vietato ricordare.
Per intenderci: nessun libro di storia cita quello che accadde quel 4-5 giugno 1989...

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