Dopo l'accordo commerciale finalmente raggiunto, il capo negoziatore UE Michel Barnier ammette: "Separarci è una sconfitta per entrambi".
Il romanzo della Brexit è finito.
Mentre si svelano i dettagli dell'accordo commerciale tra Unione europea e Regno Unito e si attende la ratifica dai rispettivi parlamenti, la sensazione nell'aria è...di sollievo.
Bruxelles e Londra volevano a tutti i costi un accordo, per evitare relazioni burrascose a partire dal 1° gennaio 2021.
"Non ci sono vincitori, la Brexit è una sconfitta"
Spiega Michel Barnier, capo negoziatore Brexit dell'Unione europea.
"Emtrambe le parti hanno raggiunto i loro obiettivi"
Commenta l'analista David Henig, direttore del progetto UK Trade Policy Project.
"Penso che entrambe le parti possano essere soddisfatte di questo accordo, perché hanno ottenuto, in linea di massima, quello che volevano. Il Regno Unito ha una certa libertà di movimento, anche se limitata, e l'UE ha la libertà di intervenire nel caso il Regno Unito ottenga dalla sua autonomia un vantaggio considerato sleale".
Molti paesi d'Europa hanno accolto, anch'essi con un sospiro di sollievo, questo accordo commerciale concluso in extremis proprio alla vigilia di Natale.
Cresce la voglia di indipendenza della Scozia
Ma per Londra le preoccupazioni arrivano ora dal nord.
La Scozia, che aveva votato in massa per il "Remain", per restare in Europa, adesso potrebbe volere un nuovo referendum. E, stavolta, gli indipendentisti potrebbero farcela.
Il punto di vista di Henry Gray, un sostenitore dell'indipendenza della Scozia.
"C'è stata una crescita massiccia nel sentimento per l'indipendenza scozzese, certamente anche per me. Ce l'avevo anche prima questo sentimento, ma il referendum sulla Brexit mi ha sempre più convinto di una Scozia che deve essere indipendente. Penso che potremmo essere guidati meglio dalla Scozia. Sarebbe bello sentirci ancora parte dell'Unione europea e forse saremmo invitati a tornare, si spera, a far parte dell'UE. Io sono favorevole, certamente".
L'ultimo referendum, nel 2014, e le nuove elezioni, nel 2021
L'ultimo referendum per l'indipendenza della Scozia si è svolto il 18 settembre 2014: vinsero i NO piuttosto nettamente, con il 55,30% dei voti, contro il 44,70% dei SI.
Sette anni dopo, però, le cose potrebbero andare diversamente.
E, naturalmente, un eventuale referendum non potrebbe essere organizzato per il 2021, forse per il 2022.
Un periodo sufficientemente lungo per valutare i primi effetti della "Brexit made in Scotland", cioè l'impatto dell'uscita dall'UE per la Scozia.
Decisivo, in ogni caso, il passaggio delle elezioni del Parlamento scozzese, in programma il 6 maggio 2021.
Se il NationalScottish Party della premier Nicola Sturgeon dovesse, come da sondaggi, ottenere la vittoria elettorale, anche il referendum per l'indipendenza sarebbe più vicino.
Contro la pandemia, nella stessa direzione
A parte i problemi "indipendentisti" con la Scozia, con la fine della Brexit, ora il Regno Unito e l'Europa possono concentrarsi interamente sulla lotta contro la pandemia, una vicenda drammatica in cui entrambi, almeno stavolta, si muovono nella stessa direzione.