Cina e Nepal raggiungono l'accordo sull'altezza del monte Everest. Appianate le divergenze sulla misurazione del gigante himalayano
Chi l'ha detto che le misure non sono importanti.
Quelle dell'Himalaya sono state a lungo motivo di attrito tra Kathmandu e Pechino, che registravano un'altezza diversa per il monte Everest: 4 metri in meno per i cinesi rispetto alla misurazione nepalese, che includeva nell'altezza anche la coltre di neve depositata sulla cima.
Le divergenze sono state appianate al rialzo: il gigante dell'Himalaya misura per entrambi 8848,86 metri, in linea con le indicazioni del Nepal, che si basano sulle misurazioni stabilite da un team indiano nel 1954.
L’iniziativa della misura comune era stata sponsorizzata dal presidente cinese Xi Jinping che, durante la sua visita in Nepal lo scorso anno, ha definito l’altezza condivisa dell’Everest “un simbolo eterno dell’amicizia tra i due Paesi".
Da quando il governo di Khatmandu è dominato dal partito comunista nepalese, i rapporti con Pechino si sono intensificati sempre più, distaccando il Nepal dall’influenza indiana.
Non mancano però le critiche e gli attacchi da parte dell’opposizione. Lo scorso novembre, Jeevan Bahadur Shahi, deputato del Nepali Congress, ha accusato la Cina di essersi impadronita di una porzione di territorio nepalese lungo il confine himalayano.
L’area interessata è quella di Limi (distretto di Humla), alla frontiera con il Tibet. I due governi hanno negato con forza l’accusa.