Covid-19, aggregatore di tensioni: in piazza no vax, operatori culturali, cattolici

Covid-19, aggregatore di tensioni: in piazza no vax, operatori culturali, cattolici
Diritti d'autore Fabian Sommer/(c) Copyright 2020, dpa (www.dpa.de). Alle Rechte vorbehalten
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Tutti, per diverse ragioni, in piazza contro le misure restrittive anti Covid, adottate per arginare la diffusione del contagio

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Sono no mask ma anche anti vaccino, negano l'impatto della pandemia e hanno sfilato a Berlino contro le restrizioni per arginarla.

Il corteo ha raccolto una strana alleanza stretta tra negazionisti, complottisti, estremisti di entrambi i poli.

Alla loro 'marcia silenziosa' centinaia di altri manifestanti hanno opposto una contro-manifestazione, lungo lo stesso percorso, facendo tintinnare pentole e coperchi.

A Lisbona sono i lavoratori dello spettacolo a protestare: davanti all'ingresso dell'arena e della sala spettacoli di Campo Pequeno, alcune decine di scatole nere, utilizzate per conservare il materiale dei tecnici e degli assistenti di scena, sono state allineate in lunghe file, identificate con i nomi delle numerose compagnie presenti, tutte chiuse, in un'immagine di immobilità che è il ritratto del momento che attraversa il settore.

Dice Sandra Farinha dell'Associazione per la promozione di spettacoli, festival ed eventi: "Le linee di credito annunciate dal governo non sono di grande aiuto. Quando accade qualche tragedia nella pesca, nell'agricoltura, nelle banche, anche nelle banche private, il governo interviene. Deve quindi salvare anche la cultura".

Le misure anti Covid sono un aggregatore di tensioni: in Francia diverse centinaia di cattolici si sono riuniti domenica per chiedere l'immediato ripristino delle celebrazioni religiose, a Bordeaux e anche a Parigi.

Elisabeth Blanchet, co-organizzatrice del Movimento per la messa di Bordeaux, non esclude la protesta ad oltranza: "Continueremo a chiederlo finché non lo otterremo. Non è un capriccio domenicale. È un movimento di tutti i cattolici di Bordeaux, ma più in generale della Francia intera, che vogliono dal profondo del cuore partecipare alla Messa e ricevere di nuovo l'Eucaristia".

Numerose sono state negli ultimi giorni le riunioni di fedeli, anche diverse centinaia, fuori dalle chiese francesi. In alcuni casi, i sacerdoti sono usciti sul sagrato e hanno celebrato la messa o alcune parti della funzione.

Il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha avvertito che non esiterà a "inviare i gendarmi a fare multe" nel caso di azioni reiterate, durante il fine settimana, per la ripresa delle messe.

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