La UE contro il cancro: "Obiettivo 3000 morti in meno in 10 anni"

In collaborazione con The European Commission
La UE contro il cancro: "Obiettivo 3000 morti in meno in 10 anni"
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Di Julian GOMEZ
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3000 decessi in meno entro i prossimi 10 anni. L'Unione Europea lancia la sfida al cancro. Esperti, pazienti, ricercatori: dietro le quinte della missione UE, al via nel 2021 nell'ambito del programma Orizzonte Europa

In questa edizione speciale di Futuris torniamo a parlare delle missioni che l'Unione Europea sta lanciando per rispondere alle principali sfide della nostra epoca. Cinque le aree in cui si articola questa iniziativa, nell'ambito del programma Orizzonte Europa, che partirà nel 2021: città intelligenti e a emissioni zero, salute di suoli e cibo, tutela degli oceani e delle acque interne, adattamento al cambiamento climatico e quella di cui parliamo oggi: la lotta contro il cancro.

Qui la pagina della missione europea sulla lotta contro il cancro

"Troppe disuguaglianze in Europa. Gli screening oncologici siano per tutti"

Nell'Unione Europea, ogni anno il cancro provoca circa 1.400.000 morti. Questa missione mira a evitarne circa 3 milioni nei prossimi 10 anni. Come? Da Roma, il presidente del suo Consiglio direttivo, Walter Ricciardi, ci illustra degli esempi concreti degli obiettivi della missione. "Uno degli sforzi più importanti sarà per esempio quello di garantire che ogni cittadino europeo abbia accesso a screening oncologici. Nel 2003 il Consiglio d'Europa ha approvato le linee guida per gli screening oncologici, per la prevenzione del cancro della mammella, della cervice uterina e del colon. Però non tutti i cittadini accedono a questi servizi. Quindi ci sono paesi e cittadini che non hanno ancora accesso a servizi di prevenzione e letteralmente muoiono. Quindi ci sono migliaia di cittadini che muoiono perché non hanno accesso agli screening oncologici. Noi vogliamo far sì che ogni cittadino europeo abbia diritto all'accesso a questi servizi e che quindi le patologie vengano diagnosticate in tempo".

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Abbattere le disuguaglianze nell'accesso agli screening oncologici è una delle priorità della missione europea sulla lotta contro il cancroEuronews

Test genomici e previsione dei rischi. L'importanza della diagnosi precoce

Per comprendere l'importanza della diagnosi precoce e del trattamento personalizzato dei pazienti siamo andati all'Istituto Jules Bordet di Bruxelles. I posti letto oggi a disposizione per i pazienti di cancro sono oggi 160, ma presto diventeranno 250. Tra i pazienti che qui seguono una terapia c'è Delphine. Uno screening ha permesso di diagnosticarel un cancro al seno quando aveva 45 anni. Dopo la biopsia e una prima mastectomia, i medici erano incerti su come procedere. "Ho avuto la fortuna di poter fare un test genomico - ci racconta -, che ha consentito di identificare i rischi a cui andavo incontro e messo in luce un rischio di recidiva del 27%. Era quindi chiaro che avrei dovuto fare una chemioterapia".

Olena è ucraina e nel suo paese il cancro al colon di cui soffre non era stato trattato come avrebbe dovuto. "Il mio cancro era molto aggressivo - racconta -. La chemioterapia non dava alcun risultato. I medici mi hanno allora proposto di partecipare a uno studio sperimentale, in un nuovo ambito dei trattamenti contro il cancro: l'immunoterapia".

La direttrice dei programmi scientifici dell'istituto, Martine Piccart, siede anche nel Consiglio direttivo della missione europea sul cancro. Secondo lei non ci sono dubbi: questi due casi indicano con chiarezza le priorità della missione europea. "La prima consiste a comprendere meglio il cancro - ci dice -. Il fatto che ci siano ancora così tanti decessi è la prova che ancora non capiamo bene questa malattia. Poi c'è la prevenzione. Esistono già dei metodi per diagnosi molto precoci di alcune forme di cancro, ma non sono praticati ovunque. Vogliamo potenziare questi metodi diagnostici che si sono dimostrati efficaci. E vogliamo trovarne altri per le forme di cancro, per cui ancora non ve ne sono. Vogliamo poi migliorare le terapie e, soprattutto, ridurre il divario di opportunità tra pazienti in Europa. E poi pensiamo che sia finalmente l'ora di provare a migliorare la qualità della vita dei pazienti, sia durante che dopo la terapia".

"Decifrare il cancro e puntare su una ricerca multidisciplinare"

Una migliore comprensione del cancro necessita sforzi di ricerca importanti e multidisciplinari. Da decenni cancro e leucemia in particolare vengono studiati all'Institut Saint Louis dell'Università Diderot di Parigi. Tra i ricercatori che da tempo lavorano qui c'è anche la vice-presidentessa della missione europea sulla lotta contro il cancro, Christine Chomienne. Malgrado i progressi, ci dice, le sfide restano enormi. "Bisogna anzitutto comprendere come nasce una cellula cancerosa - spiega a euronews -, come il nostro sistema immunitario le permette di sopravvivere nel corpo umano, come si moltiplica, come sparisce, come può riapparire anche molti anni dopo. Nel complesso dobbiamo quindi decifrare il meccanismo che regola la vita delle celule cancerose. Bisogna quindi fare ricerca, una ricerca che coinvolga molteplici discipline: la matematica, la fisica, la chimica, la biologia".

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Tra le sfide della ricerca anche la comprensione di origine, evoluzione e comportamento delle cellule canceroseEuronews

Genetica e cancro: l'importanza della ricerca

200.000 I donatori di cui si avvale la banca genetica estone. I ricercatori sostengono che la genetica può consentire di prevedere numerose patologie: malattie cardiovascolari e diabete di tipo due, ma anche melanomi e cancro alla prostata o ai polmoni. L'amministratore delegato della banca genetica estone, Andres Metspalu, è anche membro del Consiglio direttivo della missione europea sul cancro.

"Prendiamo dei campioni di sangue e ne estrapoliamo il DNA - ci dice -, il materiale genomico. Poi analizziamo le circa 800.000 varianti del genoma e utilizziamo queste informazioni per prevedere i rischi su base individuale. Varianti diverse determinano malattie diverse. Per il cancro al seno, per esempio, ci sono determinate varianti. Altre sono invece responsabili delle malattie cardiovascolari". Sempre a Tallinn, incontriamo Merike. Ha scoperto di avere un cancro al seno quando aveva 40 anni e a chi dovesse appena scoprire di avere un cancro ha dei consigli da dare. "Direi loro anzitutto di appoggiarsi alla famiglia e di fare affidamento ai dottori. Bisogna fare attenzione al proprio stile di vita, provare a restare positivi e sempre, sempre, seguire attentamente le prescrizioni mediche".

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