Netanyahu nel mirino dei manifestanti in Israele. Ne chiedono le dimissioni affinchè risponda alle accuse doi corruzione e per la "cattiva gestione dell'emergenza covid"
A pensar male si commette peccato, ma ci si azzecca spesso. Pur non conoscendolo, i manifestanti anti-netanyahu sembrano aver fatto loro questa massima di Giulio Andreotti.
I contestatori sono scesi in piazza in molte città israeliane, con l'idea che le severe restrizioni anti-covid servano al controverso premier a impedire l'indignazione crescente di una parte consistente della popolazione, e non a frenare la diffusione della pandemia.
Il primo ministro, la cui carriera politica ad alti livelli è piu che ventennale, ha accumulato numerose accuse di corruzione, con relativi processi pendenti.
I suoi oppositori protestano da agosto chiedendone le dimissioni affinchè risponda alla giustizia.
La maggioranza dei contestatori ha rispettato le norme anti-covid sugli assembramenti, cercando di limitare i movimenti a circoli ristretti, distanti non più di un chilometro dal luogo di residenza di ognuno.
Ma in molti casi è intervenuta la polizia per evitare le violazioni degli obblighi sanitari.
Controllavano i documenti e fermavano chi non rispettava le consegne.