Israele, ultima notte di libertà: è il primo paese al mondo ad imporre la seconda quarantena totale

"Altolà, è tutto chiuso!", sembra dire Netanyahu ai suoi concittadini.
"Altolà, è tutto chiuso!", sembra dire Netanyahu ai suoi concittadini. Diritti d'autore AP
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Di Cristiano TassinariAP - AFP
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Israele è il primo paese al mondo ad imporre la seconda quarantena totale. Nell'ultima notte di "libertà",. centinaia di cittadini hanno protestato per le vie di Tel Aviv contro la decisione del premier Netanyahu.

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Israele rientra in isolamento a partire dalla 11 di venerdi mattina, 18 settembre, proprio alla vigilia del Capodanno ebraico, noto come Rosh Hashana, in calendario nel fine settimana.

La quarantena si estenderà per tre settimane e impedirà persino la celebrazione di festività religiose, come lo Yom Kippur e il Sukkot.

Israele è il primo paese al mondo ad imporre una seconda chiusura totale per contrastare un picco di contagi da Coronavirus.

Israele ha registrato finora oltre 175.000 casi con 1.169 morti, su una popolazione di 9 milioni di abitanti.

A Tel Aviv, nella notte tra giovedi e venerdi - l'ultima notte "di libertà" - centinaia di cittadini hanno protestato contro la decisione del governo del premier Benjamin Netanyahu.

"Credo che gli Stati non avranno altra scelta"

In un discorso televisivo, però, il primo ministro ha difeso la sua scelta.

"In Australia, per esempio, hanno imposto un blocco nello stato di Victoria. Victoria ha 6,6 milioni di abitanti, la sua area è molto più grande di quella di Israele: questo è quello che fanno gli Stati e credo che alla fine arriveranno tutti alla difficile decisione che dobbiamo prendere, se imporre una chiusura generale."

"Penso che la maggior parte degli Stati non avrà altra scelta se non quella di imporre di nuovo una chiusura generale".
Benjamin Netanyahu
Primo Ministro di Israele
Alex Kolomiensky/Yoav Dudkevitch
Un accigliato Benjamin Netanyahu.Alex Kolomiensky/Yoav Dudkevitch

Tutto chiuso, tutti in casa

Con questo nuovo lockdown, molte aziende dovranno essere chiuse e i cittadini saranno nuovamente costretti a restare nelle loro case, tranne per validi e comprovati motivi.

Un blocco simile, in primavera, ha contenuto in gran parte l'epidemia, ma il numero di casi giornalieri in Israele è cresciuto rapidamente dopo la riapertura delle attività a maggio.

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