Trump vs Biden, l'analisi di un brutto dibattito con poca politica

Resterà nella memoria come uno dei più brutti dibattiti presidenziali della storia americana. Due candidati, Donald Trump e Joe Biden, che hanno passato il tempo a insultarsi e parlarsi addosso. Forse era quello che volevano i rispettivi sostenitori, ma questo non ha certo giovato al dibattito né a chiarificare cosa sarà l'America del post covid.
Nello scambio di accuse incrociate Trump non ha condannato un gruppo di suprematisti bianchi, i Proud Boys quando gli è stato chiesto. Ma Nemmeno Biden ha preso chiaramente posizione criticando gli eccessi del movimento Black lives Matter e le violenze di strada.
Stesso discorso sulle accuse al presidente di non aver pagato tasse per anni. Trump non ha negato, ma ha spiegato di aver sfruttato possibilità ed esenzioni che erano state messe dall'amministrazione Obama, di cui Biden era vice.
Trump si è poi voluto allontanare dall'immagine di estremista. Alla stampa ha detto: "Non so davvero chi siano i Proud Boys. Posso solo dire che devono lasciare che le forze dell'ordine facciano il loro lavoro. "
Fra gli altri temi le critiche alla rispettiva prole. Biden ha criticato il familismo dei Trump che ha risposto ricordando i problemi di droga che hanno portato al congedo forzato di Hunter il secondogenito entrato nel CdA di una società petrolifera ucraina con una proprietà accusata di corruzione. Un caso che aveva portato Trump e Biden allo scontro frontale.
Il dibattito comunque è stato talmente violento e inframmezzato da interruzioni che la commissione che ne fornisce le regole ha affermato che adotterà modifiche al suo formato per evitare il ripetersi dello scontro a cui gli americani hanno dovuto assistere.