Ungheria, cosa c'è dietro il licenziamento del caporedattore del giornale online indipendente Index

Nella redazione di Budapest di Index
Nella redazione di Budapest di Index Diritti d'autore Cortesia: Bődey János // Index
Di Lillo Montalto MonellaRachael Kennedy, Rita Palfi
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Ricostruzione della vicenda. Anche la vice-presidente della Commissione Ue si dice preoccupata. Dietro il licenziamento del caporedattore, la longa manus della fondazione filo-governativa per i media?

PUBBLICITÀ

Il caporedattore del principale sito di notizie indipendente ungherese, Index.hu, è stato licenziato a poche settimane dal grido d'allarme della redazione: "La nostra indipendenza è in pericolo, minacciata da forze esterne".

La vice-presidente della Commissione Europea,Věra Jourová, si è detta molto preoccupata. Il giorno prima, Viktor Orbán aveva cantato vittoria per l'annacquamento delle condizioni sul rispetto dello Stato di diritto a cui dovrebbero essere soggetti gli aiuti finanziari europei.

Dopo aver chiesto invano all'amministratore delegato László Bodolai di mantenere al suo posto Szabolcs Dull, il caporedattore in uscita, alcuni giornalisti si sono dimessi in segno di solidarietà.

Decine di membri dello staff hanno firmato una lettera di protesta aperta contro la direzione, la sua decisione è stata definita "inaccettabile".

I partiti politici di opposizione hanno organizzato una manifestazione di protesta a Budapest per venerdì 24 luglio alle ore 18 (nel servizio sopra le immagini della manifestazione).

L'annuncio del licenziamento di Szabolcs Dull è arrivato mercoledì con una dichiarazione attraverso lo stesso sito Index.hu, che negli anni si è costruito una solida reputazione per le sue inchieste e le rivelazioni di corruzione di funzionari ungheresi in cambio dell'assegnazione di passaporti a cittadini russi e ucraini.

Az Index szerkesztőségét érintő mai történésekről (2020. 07. 23.) szóló hírekhez forrásmegjelöléssel szabadon felhasználható fotók a szerkesztőségi állománygyűlésről. Fotók: Bődey János // Index

Publiée par Index.hu sur Jeudi 23 juillet 2020

Dull ritiene che non sia un caso se la redazione si sia sentita in pericolo. "Per tutto questo tempo", le sue parole, "ho sempre tenuto a mente gli interessi del team editoriale di Index, così come il mio dovere di caporedattore. Gli eventi delle ultime settimane ci hanno ulteriormente convinto che l'Ungheria ha bisogno di un giornale in cui non siano forze esterne misteriose a decidere cosa finisce sul giornale e chi lo produce".

"Un giornale che abbia come unico obiettivo quello di informare i lettori, senza volontà politica o economica superiore e irriconoscibile. Dove si possa lavorare liberamente, in modo indipendente."

Index.hu
Il barometro creato da Index nel 2018 per monitorare la propria libertà editorialeIndex.hu

A giugno, il barometro creato da Index per monitorare lo stato della propria libertà editoriale era stato aggiornato, lo stato è passato dal verde al giallo. "In pericolo". La bussola era stata lanciata nel 2018 dopo un cambio di proprietà tra le concessionarie che gestiscono la pubblicità e i servizi informatici del portale.

Da quando è al potere, il primo ministro Viktor Orban non ha esistato a perseguire un sempre maggior controllo sui media nazionali.

"Index è sotto una tale pressione esterna che potrebbe segnare la fine della nostra redazione così come la conosciamo", ha scritto Dull in una dichiarazione firmata da quasi 90 dipendenti il mese scorso, parlando di una possibile revisione organizzativa.

"Siamo preoccupati che con la revisione dell'organigramma proposta", ha aggiunto, "perderemo quei valori che hanno reso Index.hu il più grande e più letto sito di notizie in Ungheria".

L'amministratore delegato dell'azienda ha giustificato la decisione dicendo che Dull avrebbe fatto trapelare un documento sul progetto di riorganizzazione di Index - lo stesso che ha causato il cambiamento di stato nel barometro.

Lo staff del sito indica che il CEO ha passato le settimane successive tentando di costringerli a riportare di nuovo indietro la lancetta della bussola, "ricattandoli" con la prospettiva di austerità.

"Il suo licenziamento è senza dubbio un intervento che lede la composizione del nostro staff, e non possiamo considerarlo in altro modo se non come un evidente tentativo di esercitare pressione su Index.hu, cosa che porterà al declino del giornalismo indipendente", conclude la dichiarazione.

Gli antefatti: uomo d'affari legato al governo che acquisisce quota di partecipazione

Un altro sito di notizie indipendente ungherese, 24.hu, aveva indicato che secondo il piano Bodolai, intere sezioni di Index sarebbero state esternalizzate a società esterne, e la redazione di fatto smantellata.

Bodolai ha indicato, parlando con Media1.hu (sito web specializzato) che il piano di possibile riorganizzazione è stato respinto dalla direzione.

A fine di marzo, un uomo d'affari legato alla trasformazione filogovernativa dei media ungheresi, Miklos Vaszily, ha dichiarato di aver acquisito una partecipazione del 50% nella società che vende la pubblicità di Index.

PUBBLICITÀ

Sotto il suo mandato, un altro sito, Origo.hu è passato da essere agenzia di stampa indipendente a apertamente filogovernativa.

Negli ultimi anni diverse pubblicazioni sono state chiuse come conseguenza diretta o indiretta delle decisioni di Orban e del suo partito Fidesz. Tra queste, il quotidiano di sinistra Nepszabadsag e Heti Valasz, un settimanale conservatore.

Il Parlamento europeo e la Commissione europea hanno accusato Orban di minacciare lo stato di diritto, imprimendo il controllo del partito sulla magistratura, sui media e sulle istituzioni accademiche.

Nel suo sondaggio globale del 2020 sulla libertà dei media condotto da Reporter senza frontiere, l'Ungheria è scesa di due posizioni all'89° posto su 180 paesi. Nel 2013 era al 56° posto.

Il rapporto dice che la fondazione filo-governativa per i media, KESMA, "domina il panorama dei media, e la distorsione del mercato della pubblicità statale verso i media è ancora in corso".

PUBBLICITÀ
Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Ungheria, al via un nuovo servizio ferroviario privato

Ungheria, corte di giustizia UE: illegale la legge di Orban sui finanziamenti delle ONG

Cent'anni fa finiva la Grande Ungheria: perché per molti ungheresi è una ferita ancora aperta?