Caffè con cocaina: dalla Colombia a Firenze, un'operazione (finita male) da film

Caffè con cocaina: dalla Colombia a Firenze, un'operazione (finita male) da film
Diritti d'autore Screenshot from AP/Video provided by Guardia di Finanza Varese
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Di Euronews - Ansa
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Caffè con cocaina: dalla Colombia a Firenze, un'operazione (finita male) da film. Ispirato ad un film americano (soprattutto nel nome di un boss mafioso come destinatario di un pacco sospetto), il traffico di stupefacenti è stato stroncato dalla Guardia di Finanza dell'aeroporto di Malpensa.

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L'ingegnosità criminale non conosce limiti.

500 chicchi di caffè farciti alla cocaina.
Svuotati uno ad uno e poi incollati per apparire intatti.

"Fregati" da Santino D'Antonio: un'operazione da film

Li ha scoperti la Guardia di Finanza all'aeroporto di Milano-Malpensa - nell’ambito dei controlli sulle merci in entrata via aeream effettuati in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli -, all'interno di una spedizione proveniente dalla Colombia, con destinatario "Santino D'Antonio" (nome del boss mafioso nel film "John Wick capitolo 2", ruolo interpretato da Riccardo Scamarcio).

I "soliti" sospetti

La provenienza colombiana del pacco, del peso di circa due chilogrammi, e il nome di fantasia del destinatario hanno subito creato sospetti nelle Fiamme Gialle, che hanno quindi proceduto ad un controllo del pacco sospetto.
E da alcuni chicchi sono venuti fuori circa 130 grammi di polvere bianca...

La locandina del film che ha ispirato l'operazione "Caffè con cocaina".

Trafficante in...bicicletta

Il presunto importatore di droga - si tratta di sedicente chef italiano di 50 anni, formalmente residente in Colombia e con precedenti per spaccio di stupefacenti - è stato arrestato in coordinamento con le Procure di Busto Arsizio (Varese) e Firenze, mentre andava, in bicicletta, a ritirare il suo pacco presso un punto consegna all'interno di un tabaccaio di Pontassieve, in provincia di Firenze.

Controlli senza sosta

Proseguono così i controlli sui passeggeri, sui bagagli e sulle merci spedite per via aerea con i sequestri dei militari della Guardia di Finanza e dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane. che non si sono mai interrotti, neanche nel periodo della quarantena.

Risorse addizionali per questo articolo • Guardia di Finanza - Varesenews

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