La Corte europea di giustizia dà ragione a Apple. Per il momento

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Il contenzioso, che divideva Dublino e Apple da un lato e Bruxelles dall'altro, termina con sollievo per la società di Cupertino per il momento. La Commissione ha due mesi di tempo per fare ricorso

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Apple ha vinto la battaglia del ricorso presentato alla Corte di giustizia dell’Unione europea contro la decisione del 2016 della Commissione europea secondo cui la società aveva beneficiato per anni di un regime fiscale agevolato da parte dell’Irlanda. Leggi qui la sentenza

Basandosi sulla relazione dell'antitrust Ue, la Commissione riteneva che il governo d’Irlanda doveva “recuperare le tasse non pagate nel paese da Apple per gli anni compresi tra il 2003 e il 2013 per una cifra intorno ai 13 miliardi di euro, più gli interessi”.

Sia Apple che il governo irlandese avevano però contestato la versione della Commissione: l’Irlanda, riteneva di non avere nessun credito nei confronti di Apple e ha sempre sostenuto che le sue politiche fiscali fossero legittime.

La Commissione aveva accusato Dublino di aver concesso un trattamento preferenziale ad Apple, permettendogli di pagare un’aliquota inferiore all’1% sui profitti realizzati in Europa.

Da qui la classificazione come «aiuto di Stato illegale» e l’ingiunzione di restituire al fisco irlandese una cifra superiore ai 13 miliardi .

Adesso la Commissione ha due mesi e 10 giorni di tempo per fare ricorso alla Corte di giustizia europea, ma intanto incassa una delle sconfitte più clamorose nella sua stretta sui cosiddetti low-tax state members, i paesi Ue che offrono regimi fiscali vantaggiosi per attrarre investimenti stranieri. Apple ha dichiarato in una nota diramata via posta elettronica di aver accolto con favore la sentenza.

Per la Corte europea "la Commissione ha sbagliato a dichiarare che la Apple ha avuto un vantaggio selettivo e quindi, per estensione, un aiuto di Stato".

Reazioni contrastanti

Apple ha diramato una nota in cui dichiara di aver accolto con favore la sentenza "Siamo orgogliosi di essere il più grande contribuente al mondo, poiché conosciamo l'importante ruolo che il pagamento delle tasse svolge nella società - aggiunge Apple - abbiamo pagato oltre 100 miliardi di dollari di imposte sul reddito della società in tutto il mondo nell'ultimo decennio e decine di miliardi in più di altre tasse. Siamo anche orgogliosi di essere un potente motore di crescita economica in Europa. L'anno scorso - conclude - abbiamo speso oltre 13 miliardi di euro con 4.500 fornitori di tutte le dimensioni. La nostra innovazione e i nostri investimenti sostengono più di 1,8 milioni di posti di lavoro in tutta l'Unione Europea".

Il ministro irlandese dell'economia e presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, ha accolto positivamente la notizia. "Accogliamo con favore la decisione del Tribunale Ue su Apple. L'Irlanda è sempre stata chiara sul fatto che è stato applicato il corretto livello di tasse e non sono stati concessi aiuti di Stato. L'Irlanda non fa accordi vantaggiosi con aziende di nessun tipo. Rimaniamo impegnati verso una riforma internazionale della tassazione".

"Studieremo la sentenza e rifletteremo sui possibili altri passi da prendere"così invece la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager commentando la sentenza su Apple. "La Commissione continuerà a guardare alle misure di pianificazione fiscale aggressiva alla luce delle regole degli aiuti di Stato, per valutare se risultano in aiuti illegali".

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