Il disastro ambientale della mattina del 29 maggio scorso risale allo sversamento di 20 mila tonnellate di idrocarburi in una zona a 3000 km a nord est di Mosca dove l'impatto industriale aveva già nei decenni devastato fauna e flora
Il disastro ambientale della mattina del 29 maggio scorso - che in perfetto stile Chernobyl era stato tenuto nascosto al presidente russo Vladimir Putin - risale a un calo di pressione nella centrale termo-elettrica TEZ-3 presso Norilsk, 300 km oltre il Circolo polare, a 3000 km a nord est di Mosca.
L'inquinamento che viaggia in un reticolo di corsi d'acqua
20mila tonnellate di combustibili sono fuoriuscite da una cisterna inquinando pesantemente i corsi d'acqua e migliaia di ettari di terreno. Responsabile della catastrofe la compagnia Noriksk Nickel ( colosso minerario che risulta essere il primo produttore al mondo di nickel e palladio) che ha tinto così di ocra il fiume Ambarnaya con la contaminazione di 350 kmq di territorio. In realtà l'impatto dello sversamento di nafta non ha fatto che aggravare un inquinamento che nella zona avanza da decenni a causa della pesante attività industriale della Norilsk Nickel. Le conseguenze più gravi sono state pagate dalla fauna ittica che è stata sterminata intossicando tutto l'ecosistema di canali e laghi dai quali sono scomparsi fra le altre specie gli storioni.
Sistemi di contenimento poco adeguat alla natura del terreno
Oltre al doloso ritardo nel lanciare un allarme generale poco hanno fatto i primi tentativi di contenimento del danno con i convenzionali cordoni galleggianti su specchi d'acqua poco profondi. Gigantesche chiazze violacee spesse fino a 20 cm (osservate grazie a foto satellitari) si sono dirette verso il Mar di Kara, mettendo a rischio la rete dei fiumi siberiani. L'impatto dello sversamento reagisce anche male con lo scioglimento del permafrost che per via del riscaldamento climatico sconvolgerebbe gli equilibri dell'insieme della Siberia più di ogni altra regione al mondo. La poltiglia di idrocarburi e ghiaccio sciolto è letale.
Alta tossicità
Anche prima di questo incidente non era comunque raccomandabile nutrirsi di pesci pescati qui. Adesso qualunque forma ittica è intossicata e in seguito ad una monitoraggio idro-chimico, verrà sancita l'impossibilità per le tribù locali di usare queste acque a qualunque scopo e parliamo di popolazioni la cui esistenza dipende dalle risorse naturali di queste terre. Lo ammettono gli ambientalisti russi.