In tanti Paesi - Italia, Francia, Grecia, Norvegia, per citarne solo alcuni - chi scende in strada lo fa sia per denunciare quanto accaduto negli Stati Uniti d'America, sia per ricordare che di razzismo e uso eccessivo della forza si muore anche qui da noi.
Non solo negli USA: dopo l'uccisione di George Floyd, anche migliaia di cittadini europei sono scesi in strada per protestare contro discriminazione e violenze poliziesche.
In tanti Paesi - Italia, Francia, Grecia, Norvegia, per citarne solo alcuni - chi scende in strada lo fa sia per denunciare quanto accaduto negli Stati Uniti d'America, sia per ricordare che di razzismo e uso eccessivo della forza si muore anche qui, in Europa.
I cartelli "I can't breath" e "Black Lives Matter" sono stati i protagonisti di tutte le manifestazioni, da Barcellona a Nicosia.
Teatri della protesta sono stati (e saranno) le sedi consolari americane.
Ad Atene, Parigi e Copenaghen, ma anche a Londra e Berlino, le marce si sono dirette verso l'ambasciata statunitense. A Milano, il flashmob ha seguito le regole del distanziamento sociale e si è tenuto davanti al consolato americano. Stessa location a Napoli per la manifestazione indetta sabato prossimo (qui un articolo sui flashmob previsti in Italia).
Dando uno sguardo ai soli eventi Facebook che menzionano George Floyd, si nota come per i prossimi giorni siano già state indette decine di manifestazioni in tutta Europa. Nei post si ricorda a chi parteciperà di portarsi le mascherine e attenersi alle disposizioni di distanziamento sociale.
A Montpellier, lo slogan è "Mêmes crimes, même combat" ("stesso grido, stessa battaglia") e il raduno sarà occasione per ricordare anche il giovane calciatore Adama Traoré, morto nel 2016 in una gendarmeria mentre era in custodia degli agenti.
Anche a Oslo l'Associazione studentesca africana ha convocato una protesta davanti all'ambasciata degli Stati Uniti per commemorare non solo Floyd, ma anche due vittime della violenza poliziesca norvegese.
Non mancano infine anche gli eventi virtuali, le tavole rotonde e i seminari tenuti via Zoom.
Sui social network, infine, il 2 giugno è #BlackoutTuesday: milioni di persone hanno pubblicato foto a lutto, nere, per protestare contro il razzismo e la violenza della polizia e onorare la memoria di George Floyd, Ahmaud Arbery e Breonna Taylor (altre due vittime degli agenti nel 2020).
I principali servizi di streaming come Youtube, Spotify, Apple Music e Amazon partecipano all'iniziativa con playlist speciali e momenti di silenzio. Spotify ne ha aggiunto uno di 8 minuti e 46 secondi (il tempo di soffocamento di George Floyd) alle playlist selezionate.