Fase 2: aumento dei contagi e ripartenze a singhiozzo

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Di Stefania De Michele
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Fine lockdown, 48 ore dopo: la riapertura di bar, ristoranti, alberghi, musei. Chi ce la fa, chi no

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In Italia la fase 2 presta il fianco a un nuovo aumento dei casi accertati di Covid 19: 813 in più, 462 nella sola Lombardia, in tutto oltre 226.000.
Il dato positivo riguarda i ricoveri: i malati in terapia intensiva si riducono di altre 33 unità, 716 in totale.

Fase 2: si riapre con cautela, molti non ce la fanno

La fine del lockdown in Italia è iniziata il 4 maggio con la riapertura della maggior parte delle attività, dall'industria manifatturiera all'edilizia.

"Non possiamo andare oltre questo blocco: rischiamo di compromettere troppo pesantemente il tessuto socio-economico del Paese", aveva detto il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.
Dal 18 maggio hanno riaperto bar, ristoranti, negozi, parrucchieri, saloni di bellezza, hotel, chiese, musei. Ma l'incertezza sulle misure sanitarie in campo e soprattutto i costi che ne derivano hanno convinto 4 operatori su 10 a proseguire il lockdown.

Anche le spiagge sono accessibili, su indicazione dei governi regionali.
Sono finite le restrizioni agli spostamenti all'interno della stessa regione: ora si può andare ovunque senza attraversare i confini regionali, incontrare amici e non solo parenti, e andare nelle seconde case.
Rimane l'invito a usare le mascherine, con l'obbligo di indossarle quando si è in luoghi chiusi.
Dal 3 giugno sarà permesso anche viaggiare fuori dalla regione e all'estero.
Infine, il 15 giugno riapriranno i cinema, i teatri e i ritrovi estivi per bambini; il 25 giugno palestre, piscine e centri sportivi.

Turismo di prossimità, per adesso

Con ingressi contingentati, termoscanner e mascherine riaprono musei e siti archeologici, come il Parco di Paestum: indotto limitato, almeno sino al 3 giugno quando saranno consentiti anche gli spostamenti fuori Regione e dall’estero.

Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico Paestum, parla di turismo di prossimità: "La riapertura non significa certo un immediato ritorno economico: le entrate saranno esigue, stiamo lavorando sul turismo locale e per il nostro territorio. Stiamo riavviando tutti i progetti legati alla missione sociale del museo".

In generale, previsioni da Cassandra per il turismo, che in Italia vale il 13% del Pil: la stima è di quasi 20 miliardi di euro di calo dai visitatori stranieri e oltre 45 miliardi da quelli interni.
In Sardegna, meta turistica privilegiata, la crisi di Covid sta minando la tenuta del settore.
Le associazioni di categoria stimano un calo di presenze di oltre 9,5 milioni: 70% in meno di stranieri e 59% di italiani.
Sul fronte occupazionale sarà tagliato quasi il 70% dei posti stagionali con oltre 50 mila lavoratori in meno.

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