La pandemia picchia duro anche in America Latina. A Caracas sempre più anziani hanno bisogno di aiuto a casa
A cavallo di una moto Vicente sfreccia nelle strade desolate di Caracas carico di sacchettini con pranzi da distribuire gratuitamente agli anziani confinati dalla quarantena. Aumentano i casi di coronavirus in Venezuela e con questi la crisi economica e umanitaria.
La fame a Caracas
Associazioni come Plan buen vecino devono triplicare gli sforzi e chiedere aiuto ai rider volontari che per mettere la benzina nelle moto fanno collette. Ogni visita a una casa è coordinata per telefono, poiché i volontari devono stare attenti al consumo di benzina, la cui carenza è aumentata a Caracas durante la pandemia. Armati di guanti e mascherine i volontari prestano servizio dai tempi delle grandi migrazioni che hanno lasciato tanti anziani soli a casa visto che 5 milioni di giovani venezuelani sono all'estero dal dicembre del 2015, stando alle statistiche delle Nazioni Unite. "Grazie, ...questo pasto è come caduto dal cielo e quindi graditissimo": ammette un anziano di quelli beneficiati da Plan buen vecino.
Intanto Caracas presenta non pochi quartieri in difficoltà mentre Il regime ha sospeso tutte le attività lavorative e scolastiche, garantendo in parte i trasporti pubblici, l'apertura di negozi di generi alimentari, farmacie e posti di polizia.
L'opinione dei gestori regionali degli aiuti
Per Provash Budden (Mercy Corps' regional for the Americas) i problemi umanitari con la pandemia si aggravano un tutto il Sudamerica: " Abbiamo i settori poveri delle economie informali (il sommerso n.d.r.) di Colombia, Perù ed Ecuador che sono paralizzati e gli emigrati non hanno la possibilità di tornare a casa. Quindi siamo davanti a un problema doppio: tentare di sopravvivere e cercare di sostenere le proprie famiglie rimaste in patria".
La paralisi generale
La mobilità è ancora un enorme problema in pandemia complicato proprio dal disagio in paesi in cui questo genere di grave crisi sanitaria si aggiunge ai problemi endemici, struttrali e sociali.
Il leader del regime venezuelano ha fatto scattare già da tempo il confinamento e attuato la “quarantena sociale” nelle zone con più incidenza di casi importati. Le regioni sono Caracas, La Guaira, Miranda, Zulia, Táchira, Apure e Cojedes.