A oltre un mese di confinamento in Italia, alla 4°settimana in Francia e in altri Paesi europei, si progetta la fase 2 quella che dovrebbe lentamente riportarci alla normalità. Come, quando, in quanto tempo? La sola certezza è che il rispetto del confinamento oggi renderà l'attesa più breve
In attesa della fase 2, non abbassare la guardia
E mentre i numeri si stabilizzano e indicano che la curva dei decessi e dei contagi ha imboccato la discesa tanto attesa, in Italia si comincia a pianificare il ritorno alla normalità.
Che tutti immaginano scaglionata per settori, per età perché anche se l'R0, l'indice che indica la velocità del contagio, è prossimo a 1, una persona contagia una persona contro le 3-4 delle settimane scorse, il virus è ancora presente. L'unico modo per tenerlo a bada è il vaccino o una terapia antivirale ad hoc. E come spiega il virogolo Massimo Andreoni, una volta che avremo il vaccino produrlo nelle dosi giuste per distribuirlo al mondo intero richiederà tempo. Dobbiamo calcolare almeno 18 mesi.
E un periodo di convivenza forzata con il virus sappiamo che ci tocca e le misure di sicurezza dovranno essere rispettate ancora a lungo, come il distanziamento sociale, il divieto degli assembramenti. Alcune attività come i ristoranti dovranno ripensare locali e logistiche varie, per non parlare di cinema, teatri, mostre. Le file entreranno a far parte di un nuovo modus operandi del nostro quotidiano, Parrucchieri e estetisti dovranno sicuramente avere un permesso speciale o rispettare norme igieniche severe così come fisioterapisti, e medici specialisti. Lo smart working dove possibile sarà incentivato.
Chi prende tempo e chi revoca già i primi paletti
In attesa che tutto questo venga immaginato, pensato e normato alcuni Paesi prendono tempo.
In Francia dove è stata superata la soglia dei 10 mila morti per covid-19, come ha precisato il direttore del dipartimento sanitario statale Jérôme Salomon, il picco non è stato ancora raggiunto e la fine del confinamento non è ancora un'opzione sul tavolo della discussione.
Nella repubblica Ceca, il parlamento ha votato il prolungamento delle misure restrittive fino al 30 aprile.
In altri Paesi la fine del tunnel sembra più vicina: sia la Danimarca che la Norvegia annunciano un certo alleggerimento, in Norvegia si pensa possibile riaprire le scuole già il 20 aprile e a seguire gli altri servizi, tra cui per esempio parrucchieri estetisti. Scuole elementari e materne riaperte in Danimarca già da dopo Pasqua, invece.
E anche la Grecia immagina che si possa entrare in fase 2 a maggio a patto che le misure restrittive vengano rispettate fino a allora.
E' certo invece che la fase due sarà durissima per alcune compagnie aeree come Lufthansa che ha già annunciato che la crisi costringe a restare a terra la sua compagnia low cost Germanwings.