Scuole chiuse e controlli alle frontiere, l'epidemia penetra nel Vecchio continente. I Paesi dell'Unione europea reagiscono in ordine sparso
La Francia si prepara all'emergenza coronavirus. L'allerta resta allo 'stadio 2', quella precedente all'epidemia, ma il nuovo focolaio in Corsica, la positività del ministro della Cultura e la nave crociera bloccata a Marsiglia con 2 casi sospetti preoccupano Emmanuel Macron. Le vittime sono 30 e oltre 1600 i casi confermati.
"Siamo proprio all'inizio di questa epidemia - dice il Presidente francese - Dobbiamo essere molto lucidi. Il ministro (della salute), il direttore dell'agenzia sanitaria lo ricordano costantemente. Siamo organizzati ad affrontare l'inizio di questa crisi".
Così come la Francia, anche in Spagna il coronavirus è entrato in parlamento. Le sedute sono state sospesa una settimana dopo la positività di un deputao dell'estrema destra.
Spagna
Scuole chiuse in alcune regioni: quella di Madrid e a Vitoria, nei Paesi Baschi, l'area più colpita dopo la capitale.
"Abbiamo un altro problema: cosa fare con i nostri genitori? Lasciamo i nostri figli ai nonni, sono loro che sono i più a rischio - dice Toni, padre di due bambini - La decisione di chiudere le scuole èha fatto perdere il controllo della situazione".
Austria
Anche l'Austria che ha attutato le misure più drastiche nei confronti dell'Italia, si prepara a chiudere le scuole e vieta la preghiera del venerdì nelle moschee fino al primo aprile.
"Vengono fermate tutte le auto, i passaporti saranno controllati e fotografati in modo da poter controllare se una persona ha effettivamente viaggiato attraverso l'Austria", l'annuncio del ministro degli interni austriaco, Karl Nehammer.
Polonia
Controlli alla frontiera anche in Polonia. Varsavia ha schierato polizia e personale sanitario al confine con Germania e Repubblica Ceca. I controlli sono rivolti ai bus provenienti dall'Italia se trasportano più di 8 persone.