COP25, un giorno extra che potrebbe rivelarsi inutile

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Di Alberto De Filippis
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Al summit di Madrid ancora distanti le posizioni fra i paesi partecipanti

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I negoziati fra i paesi che partecipano alla COP 25, la conferenza sul clima che si sta tenendo in Spagna, dopo che la sede cilena aveva dovuto essere cambiata a causa delle sommosse sociali, sono continuate anche questo sabato. 

Un giorno in più di vertice, dopo che le oltre 200 delegazioni, non sono riuscite a raggiungere un accordo nei giorni passati. Anche sul documento finale, presentato dalla presidentessa, la cilena Carolina Schmidt, molti delegati hanno espresso forti perplessità. Le maggiori espresse ad esempio da paesi come Arabia Saudita e Brasile . Per l'Unione Europea invece, gli obiettivi erano troppo bassi.

Aldilà di belle dichiarazioni d'intenti come quelle della delegata delle Isole Marshall però, l'agenda sembra in una posizione di stallo.

Se la politica segna il passo però diversi specialisti provano un approccio diverso. Secondo Hervé Le Treut climatologo francese intervenuto nnei giorni scorsi alla conferenza: il riscaldamennto climatico è un dato di fatto. È un bene cercare d'invertire la tendenza, ma bisogna comunque prepararsi agli aumenti delle temperature che per ora sono inevitabili.

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