Riforma pensionistica francese: les jeux ne sont pas faits

Nonostante la resistenza, la riforma pensionistica francese va avanti. Il governo è determinato e i sindacati sono ora uniti più che mai. Senza un passo indietro dell'esecutivo, non ci sarà una cosiddetta tregua natalizia dello sciopero in corso, ha avvertito il sindacato dei ferrovieri CGT-Cheminots, l'indomani del discorso del Primo Ministro, Edouard Philippe, che ha svelato il contenuto della riforma, inimicandosi tutti i sindacati.
Sindacati uniti contro un nemico comune
La CFDT di Laurent Berger non vuole l'introduzione di "un'età di equilibrio" previdenziale a 64 anni e martedì prossimo scenderà quindi in strada insieme al sindacato radicale Force Ouvrière. Se la CFDT si oppone alla riforma nella sua forma attuale, lascia però la porta però aperta all'esecutivo.
Anche i sindacati di polizia sono molto determinati. Le proposte del premier sono semplicemente nulle, dicono. Chiedono di essere ricevuti e intendono alzare ancor di più la voce. E' la prima volta da quasi dieci anni che i sindacati transalpini sono uniti contro una riforma.
La porta (semi) aperta dell'esecutivo?
A tutti i sindacati, il Primo Ministro ha inviato questo messaggio, mercoledì alla tv nazionale: "Se le parti sociali, sindacati e organizzazioni dei datori di lavoro, che credono nel sistema universale, si accordassero sul cammino che porterà all'equilibrio, sulla traiettoria e sugli strumenti, io ci sto, nessun problema, ascolterò le loro proposte. Ma non posso dire ai francesi: 'ci saranno nuovi diritti sociali, ce ne saranno di più e ci sarà di sicuro equilibrio o ci sarà probabilmente equilibrio, faremo in modo che ci sia equilibrio perché è importante, ma non vi dirò come faremo'. Questo non è possibile".
Il progetto di legge dev'essere pronto entro fine anno, presentato al Consiglio dei ministri il 22 gennaio e discusso in Parlamento a fine febbraio. Ma la partita non è ancora finita e la rabbia e la volontà dei francesi potrebbero forse rimescolare le carte in tavola.