Rischio di scioperi a singhiozzo in tutta la Francia

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Diritti d'autore شارل بلاسيو/رويترز
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Di Paolo Alberto Valenti
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Dopo un venerdì di proteste che ha paralizzato tutto il paese la Francia rischia di scontare un periodo prenatalizio irto di tensioni

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Rischia di prorogarsi fino a natale la protesta che in Francia vuole costringere il governo ad abbandonare il progetto della controversa riforma delle pensioni. Come i resti di uno sciame sismico anche i cascami dello sciopero generale di giovedì in Francia hanno continuato a creare disagi sabato e in diverse città come Tolosa oltre che nella capitale.

L'operazione lumaca

L'operazione escargot (che non ha nulla a che vedere con uno dei succulenti piatti della gastrononia delle "Gallie") è pure riapparsa in certi snodi autostradali dell'esagono con colonne di Tir che rallentando al massimo hanno creato lunghe code di veicoli. Per molti altri problemi nella sola rete viaria parigina venerdì erano stati calcolati 600 km di code mentre gli assalti ai pochi bus circolanti si sono visti un po' in tutta Parigi anche sabato, questo per il pedurare della paralisi delle linee metropolitane.

Sciopero a singhiozzo?

I sindacati hanno già fatto sapere che lo sciopero dei trasporti si protrarrà anche nei prossimi giorni. Secondo indiscrezioni non ancora ben confermate si parla di agitazioni fino a giovedì, mentre c'è chi vorrebbe continuare con gli scioperi fino a natale. Con i gilet gialli il presidente Macron aveva dovuto battere ordinatamente in ritirata abolendo fin da subito i notevoli aumenti pervisti dei vari approvvigionamenti energetici. Questa volta l'Eliseo si trova davanti ad avvocati e pompieri, insegnanti e spazzini, ferrovieri e autostrasportatori, studenti e disoccupati ma anche semplici impiegati dei settori pubblico e privato che vedono allontarsi l'età pensionabile con un meccanismo semplificatore che intende omogeneizzare le pensioni tanto che molte categorie di lavoratori perderanno quei margini di privilegi visti come unica salvezza in un mondo in cui tutto è sempre più caro e complesso.

Le parole del governo

L'Eliseo ha mandato in avanscoperta il premier. "La mia logica non è quella dello scontro" ha detto il capo del governo francese Edouard Philippe, rispondendo ai lavoratori in lotta contro la riforma delle pensioni in un solenne messaggio televisivo alla nazione, assicurando che la transizione dalle attuali 42 diverse casse previdenziali al regime unico universale dovrà essere "progressiva", per "fare in modo che non sia brutale". Il premier ha precisato che "l'integralità del progetto" del governo verrà presentato mercoledì prossimo alle ore 12:00. "La grande eterogeneità dei 42 regimi pensionistici attuali non può perdurare. Sanno che un giorno dovranno rinunciare a dei regimi speciali che non vengono più compresi. Sanno anche che progressivamente, dovremmo lavorare un po' più a lungo - ha continuato Philippe - Non lo dico a cuor leggero, ma è ciò che accade in tutti i Paesi simili alla Francia".

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