Più guardie, motoscafi e un'agenzia delle frontiere: come Mitsotakis vuole gestire l'immigrazione

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Diritti d'autore Reuters
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Di Alastair JamiesonStella Theodorou
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La decisione segue un nuovo aumento degli sbarchi sulle coste greche.

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Un unico corpo di sorveglianza delle frontiere per tutta la Grecia e un esercito di 1.200 guardie in più rispetto a quelle già operanti: a fronte di un nuovo aumento degli arrivi, il governo guidato da Nea Demokratia annuncia le nuove misure con cui fronteggiare i flussi migratori che toccano le coste della Grecia. 

Il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha dichiarato in Parlamento che le forze di pattugliamento delle acque greche saranno rinforzate dall'arrivo di 10 nuovi motoscafi.

"Ad essere benvenuti in Grecia saranno quelli che avranno diritto a rimanere", ha affermato il premier. "Chiudiamo definitivamente la porta ai trafficanti illegali di esseri umani, a coloro che vogliono entrare anche se non hanno diritto di asilo".

Così, dopo la sconfitta lo scorso luglio del governo guidato da Alexis Tsipras, la Grecia - nel periodo del 2015-16, la principale porta d'ingresso nell'Unione Europea per più di un milione di persone in fuga dal medioriente e dall'Asia - muta le sue politiche di accoglienza.

Nell'ultimo periodo gli arrivi di migranti e rifugiati dalla vicina Turchia sono nuovamente aumentati e più di 37mila persone sono attualmente stipate nelle strutture di accoglienza delle isole che operano ben oltre le loro capacità.

"La Grecia non è un vigneto non recintato", ha detto Mitsotakis al parlamento, usando un'espressione greca per indicare che il paese non è aperto a chiunque. "Quei giorni sono finiti" ha concluso il premier, riferendosi alla passata gestione dell'emergenza degli sbarchi.

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Rafforzamento del controllo delle frontiere ma non solo: mercoledì il governo ha annunciato di voler spostare fino a 20mila richiedenti asilo dai campi insulari, come quello di Moria, sulla terraferma entro la fine dell'anno, puntando ad avere nuove strutture  pronte per il luglio del 2020.

Medici senza frontiere si è mostrata molto critica su questi nuovi centri, spiegando a Euronews che a suo parere le nuove strutture equivarrebbero a centri di detenzione, ben lontani da quelli sicuri, dignitosi e rispettosi dei diritti umani" annunciati da Mitsotakis venerdì scorso.

Il premier ha aggiunto: "A poco a poco le immagini vergognose di Moria scompariranno. E saranno sostituite da edifici capaci di funzionare correttamente".

Mentre Mitsotakis parlava ad Atene, la Guardia Costiera greca ha affermato di aver salvato 400 rifugiati e migranti nelle precedenti 24 ore, nella zona marittima vicino alla città di Alexandroupolis e alle isole di Lesbo e Chios. Il salvataggio è stato seguito anche dall'arresto di tre persone ritenute trafficanti di migranti.

Nel frattempo, due traghetti con a bordo 96 rifugiati e migranti dalle isole di Chios, Zeri e Kos sono arrivati al porto del Pireo venerdì mattina, per iniziare ad alleggerire, come promesso dal governo, i centri saturi delle isole. 

Sebbene l'itinerario balcanico seguito dai migranti che cercano di raggiungere il cuore ricco dell'Europa sia sempre più chiuso dal 2016, migliaia di persone tentano ancora questa via. Di solito pagano somme ingenti alle bande di contrabbandieri per farli attraversare illegalmente le frontiere chiuse.

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