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Meloni arriva a Washington: visita coordinata con von der Leyen, Trump rifiuta proposta Ue zero dazi

La presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni a Bruxelles (20 marzo 2025)
La presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni a Bruxelles (20 marzo 2025) Diritti d'autore  AP Photo
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Di euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Prima di partire per Washington Meloni ha tenuto un colloquio telefonico con von der Leyen, per coordinare la visita alla Casa Bianca prevista per giovedì. La speranza è di allentare le tensioni con Trump, dopo che il presidente Usa ha rigettato l'idea dell'Ue su dazi zero per auto e ben industriali

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Giorgia Meloni è atterrata a Washington, dove giovedì è attesa alla Casa Bianca dal presidente statunitense Donald Trump. Prima di partire la premier ha tenuto un nuovo colloquio telefonico con la presidente della Commissione europea von der Leyen, nella serata di martedì.

Le due leader "hanno coordinato questa visita", ha dichiarato la portavoce della Commissione Ue Arianna Podestà.

Trump rifiuta la proposta dell'Ue "zero dazi"

"Come abbiamo già detto più volte, qualsiasi contatto con l'amministrazione statunitense è ben accetto. Lo ha detto la presidente stessa. Certo, la competenza negoziale spetta alla Commissione, ma i contatti" con Washington "sono estremamente positivi e quindi la presidente e la premier si sono coordinate", ha affermato Podestà.

Sembra però complicarsi la missione della premier italiana negli Stati Uniti. Trump ha respinto martedì la proposta europea di azzerare i dazi su auto e industria, lanciata da von der Leyen. L'Italia è la quarta economia dell'Ue e tra quelle più esposte in termini di esportazioni sul mercato statunitense, specialmente in alcuni settori.

“Sappiamo che siamo in un momento difficile, faremo del nostro meglio. Vediamo come va nelle prossime ore”, ha detto Meloni martedì in occasione di un evento con gli imprenditori a Villa Madama.

Dazi, Meloni: "Momento difficile"

"Vediamo come si sviluppa il quadro in cui ci troviamo. Ma ricordiamoci che noi abbiamo la forza, la capacità e l’intelligenza per superare ogni ostacolo. Abbiamo superato ostacoli ben peggiori e ne supereremo di peggiori”, aveva detto la premier.

In vista della visita negli Stati Uniti, Meloni ha tenuto martedì un vertice di governo con i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, il ministro della Difesa Guido Crosetto e quello degli Affari europei Tommaso Foti.

Nella riunione si sono registrate divisioni tra Crosetto e Giorgetti sull'invito degli Stati Uniti agli alleati europei di spendere fino al 5 per cento del Pil in difesa. Per li primo l'Italia dovrebbe fare molto d più del due per cento circa attuali garantito dai conti presentati dal titolare dell'Economia.

"La credibilità dell'Italia in questo momento è in crescita, anche gli Stati Uniti si rendono conto dell'importanza del nostro Paese e del ruolo che può svolgere anche in seno all'Unione Europea", ha sottolineato Tajani mercoledì a margina di un evento al museo Maxxi, "e non cambiamo atteggiamento nei confronti della Cina, è un interlocutore".

La premier tenterà di allentare la tensione tra le due sponde dell'Atlantico, fondandosi sui buoni rapporti personali con il presidente statunitense e la sua amministrazione, dimostrata dal fatto che è stata l'unica leader europea presente all'insediamento di Trump alla Casa Bianca a fine gennaio.

Il dialogo tra Italia e Stati Uniti continuerà nel fine settimana, quando il vicepresidente Usa, James David Vance, sarà a Roma.

L'Unione europea ha accolto con favore la missione della leader italiana alla Casa Bianca, pur sottolineando che negoziare accordi resta una prerogativa di Bruxelles. La stessa presidente dell'esecutivo Ue ha dichiarato, in un'intervista a Die Zeit, che il blocco è deciso "a negoziare con pragmatismo" senza escludere nulla dal tavolo.

"L'Occidente come lo conoscevamo non esiste più. Il mondo è diventato un globo anche geopoliticamente e oggi le nostre reti di amicizia si estendono in tutto il mondo, come si può vedere nel dibattito sui dazi doganali", ha detto von der Leyen al settimanale tedesco.

L'opposizione è scettica sul viaggio della premier da Trump

"Sono giorni che incontriamo le imprese e sindacati e sono tutti preoccupati. La parola chiave è l'incertezza. Purtroppo il governo fino a qui aveva minimizzato per non andare in contrasto con Trump", ha detto la segretaria del partito democratico, Elly Schlein, martedì sera intervenendo a La7.

I partiti di opposizioni sembrano uniti nel mettere in dubbio l'efficacia del viaggio della presidente del Consiglio negli Stati Uniti e i suoi reali motivi.

"Prima dicevano che sarebbe stato il viaggio per impedire all’Italia di subire i dazi e abbiamo visto che i dazi sono arrivati", ha scritto mercoledì nella sua newsletter, Matteo Renzi.

"Poi che Meloni avrebbe trattato a nome dell’Europa la sospensione dei dazi, ma i dazi sono stati già sospesi. Adesso che Meloni farà cambiare idea a Trump: non ce n’è bisogno, Trump cambia idea da solo, ogni sei ore", ha aggiunto il leader di Italia Viva.

"Noi dobbiamo tutelare le nostre imprese e gli italiani, quindi io sono contenta che Giorgia Meloni incontri il presidente Trump, è bene che l'Italia negozi, in coordinamento europeo, con Washington", ha dichiarato invece al Tg2 Chiara Appendino.

"La domanda che dobbiamo porre è con quale postura Meloni vada a questo incontro, e su questo sono preoccupata. Perché io in questi anni non l'ho vista difendere gli interessi nazionali", ha detto la vicepresidente del Movimento 5 Stelle.

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