(ANSA) - SASSARI, 13 NOV - Per lei la pm aveva chiesto la derubricazione del reato a lesioni aggravate e una condanna a due anni. Oggi, invece, la gup del Tribunale di Sassari, Carmela Rita Serra, ha confermato l'accusa iniziale di tentato omicidio e le ha inflitto 3 anni e 4 mesi di reclusione. Una sentenza che fa già discutere quella emessa nei confronti di Michela Gioia, la donna di 53 anni di Sorso che il 23 settembre 2016 colpì il marito violento con un coltello a serramanico, al termine dell'ennesimo litigio. Sotto processo, dopo la riunificazione dei due procedimenti, è finito anche l'uomo, Giovanni Pulino, di 43 anni: la giudice lo ha condannato a 1 anno e 4 mesi per maltrattamenti in famiglia. "Non capiamo questo verdetto, aspettiamo di conoscere le motivazioni, ma sicuramente presenteremo ricorso in appello. Michela Gioia è una vittima, non una carnefice", commenta l'avvocato difensore della donna, Carlo Pinna Parpaglia
Accoltellò marito violento, condannata
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Di ANSA
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