L'economia greca torna a crescere

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Di Alberto De Filippis
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Sembrano già lontani gli anni di Alexis Tsipras

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Alexis Tsipras è alle spalle da un paio di mesi e adesso alla testa del governo greco c’è il premier conservatore Kyriakos Mitsotakis, che oltre ad essere molto più rassicurante per l’Europa è più appetibile per gli investitori e il mondo delle imprese. Il leader di Nuova Democrazia ha vinto le elezioni a luglio con un programma impostato su maggiore libertà economica, tagli alle tasse e privatizzazioni.

I creditori sono ad Atene per la quarta volta per comprendere se il paese sia effettivamente diventato un luogo dove investire. Dice un esperto: "Le ultime iniziative del governo verso la riduzione delle tasse, l'abolizione dei controlli sul capitale e la volontà di proseguire le riforme sono  tutte cose che si riflettono nel calo dei tassi dei titoli a 5 e 10 anni, tutte queste cose, penso, costruiscono un ambiente decisamente attraente per gli investimenti " .

Gli indicatori macroeconomici sono tutti positivi a guardare gli ultimi risultati.

Fra gli eventi la riduzione del 22% dell’Enfia, la tassa sugli immobili, così come l’imposta sugli utili che scenderà dall’anno prossimo al 24% dal 28% attuale, mentre quella sui dividendi verrà dimezzata al 5%. Inoltre, ha il governo vuole abbassare dal 22% al 9% la prima delle tre aliquote sui redditi delle persone fisiche, quella che grava fino a 10.000 euro l’anno. E l’IVA sulle costruzioni sospesa per tre anni.

Dice Ioannis Chhatzitheodosiou, della camera di commercio di Atene:  "Sollecitiamo il governo a creare una banca di investimenti, che sarà in grado di garantire per le banche. Le camere di Commercio dovrebbero a loro volta poter garantire per le Piccole e medie imprese consentendo un'immissione più rapida di liquidità nel mercato".

E infatti tra i punti nodali del programma di governo ci sono il via libera al progetto Hellenikon da 8 miliardi di euro, che consentirà la creazione di almeno 10.000 posti di lavoro, nonché il sostegno alle banche con l’apposizione di una garanzia pubblica sui crediti deteriorati ceduti. Sul punto Atene dovrà ricevere l’ok dell’Eurogruppo. Se questo accadesse, e le agenzie di ratzing elevassero i bond greci da "spazzatura" a degni di investimento questo porterebbe le banche non solo a respirare, ma anche ad aver diritto ad accedere agli aiuti della BCE, la Banca centrale europea.

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