Matera 2019, un'eredità per il futuro

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Di Cinzia Rizzi
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In quest'ultimo episodio di Go! Matera vediamo come la Capitale europea della cultura ha cambiato la relazione fra la città e i cittadini

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Con l’estate che volge ormai al termine, siamo tornati a Matera. Il sole splende sulla città dei sassi, in queste giornate, ancora una volta, ricche di eventi culturali.

Una città trasformata

Nove mesi fa Matera si è trasformata. Musica, arte, suoni e colori hanno invaso le stradine della Capitale Europea della Cultura 2019, coinvolgendo tutti. L'atmosfera che si respira qui è unica.

Cittadini e turisti sono parte integrante di Matera 2019. E l'occasione per imparare qualcosa di nuovo è dietro l'angolo. Come il laboratorio di pizzica, la danza popolare originaria del Salento.

Laboratorio di pizzica per le strade di Matera

I materani sono entusiasti del cambiamento radicale fatto dalla loro città. Una residente conferma: "Matera 2019 ha portato innanzitutto una grandissima condivisione di cittadinanza. Perché Matera è una città antica, ma geograficamente chiusa. E invece questo ha portato la popolazione ad aprirsi e a condividere la bellezza degli eventi".

Un archivio del gesto

Spostiamoci ora a Cava Paradiso, per l'inaugurazione di "Thauma, Atlante del Gesto". Il coreografo Virgilio Sieni, studiando gli archivi della Basilicata e lavorando per mesi con i materani, ha sviluppato un archivio in divenire del gesto. "Il progetto - spiega Sieni - si sviluppa proprio in questa relazione, tra iconografia, immagine, coinvolgimento e pratiche con i cittadini. Lavorare con i cittadini è sempre meraviglioso. Il cittadino, l’amatore, colui che ama veramente, o il dilettante, colui che si diletta, nel momento in cui è capace di portare attenzione verso sé stesso, anche alle cose molto semplici, come il camminare o il girare una mano, immediatamente diviene profondo".

Il jazz per comunicare e integrare

Il sassofonista norvegese Jan Garbarek e il suo gruppo fanno vibrare la Cava dal Sole sulle note del jazz. Quattro musicisti, provenienti da quattro Paesi del mondo che, come ci svela il percussionista Trilok Gurtu, hanno un obiettivo comune: "La musica è il miglior linguaggio per comunicare con le persone. Non c'è bisogno di parole, basta ascoltare. La musica è il miglior modo di comunicare, è uno strumento di integrazione, qualcosa di cui oggi abbiamo bisogno".

Oltre Matera 2019

Siamo ormai alle battute finali. L'ultima parola spetta al direttore generale della Fondazione, Paolo Verri, cui abbiamo chiesto che cosa Matera 2019 lascia alla città: "Matera 2019 lascia Matera per sempre sulla mappa del turismo internazionale come grande protagonista - risponde Verri -. Lascia un grande centro di competenze e di giovani e lancia soprattutto un prodotto nuovo culturale. Il prodotto della co-creazione. Matera per il futuro sarà un centro di co-creazione permanente, luogo dove gli artisti sperimenteranno come si può produrre insieme ai cittadini".

C’è ancora tempo fino a dicembre per poter approfittare di quest’occasione unica, in questa città unica.

Journalist • Selene Verri

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