Salvini e il rosario: quando era Mussolini a giocare coi santi e le madonne

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Fotocartolina del 1926 Diritti d'autore Copyright: Paolo Alberto Valenti
Di Paolo Alberto Valenti
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Gli sbaciucchiamenti di Matteo Salvini al crocifisso fan pensare alle fasi storiche in cui la politica, avida di consensi, tentò di sfruttare la religione

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Non si è smentito neanche nell'ultimo atto del governo giallo-verde al Senato della Repubblica Matteo Salvini: quando il premier Conte (famoso per le sue frequentazioni a Roma dell'organizzazione cattolica di Villa Nazareth, che nei decenni ha aiutato negli studi i giovani delle campagne italiane nati in famiglie disagiate) gli rimproverava l'ostentazione dei simboli religiosi si è affrettato a prendere in mano il crocifisso e reclamare probabilmente alla divintà copiosi benefici celesti in un momento poco felice.

Che l'iconografia religiosa debba essere riempita di significati lo sa bene la Chiesa Cattolica. Del resto in Vaticano non è gradita l'ostentazione che l'ex ministro degli interni fa del rosario.

In realtà negli ultimi comizi sulle coste italiane Salvini ha continuato con la sua sceneggiata religiosa implorando - come fosse il Papa - i favori celesti della Madonna e ha strizzato sempre l'occhio alla famiglia tradizionale, cioè a una società tradizionale che si sente spodestata dalle famiglie arcobaleno già ampiamente tollerate proprio da Papa Francesco.

Mussolini veniva rappresentato proprio come il Redentore; in questo caso resuscita una Italia "Lazzaro"

Se sfogliamo l'album di ricordi e cartoline notiamo che la grafica di epoca fascista si preoccupava già di indicare nel suo leader l'unto dal Signore, a cui erano destinate le redini del paese. Spunti forse poco noti ma emblematici di una specialità tipicamente italiana.

A differenza di nazismo e comunismo, che furono delle autentiche religioni di stato, la mistica fascista scelse un'adesione più mediterranea con la trasformazione della figura del condottiero in un nuovo apostolo o addirittura in un novello Cristo in croce vessato dai brutti e cattivi socialisti.

Questo Mussolini crocifisso vede Turati nei panni del centurione di guardia

Entrare invece nello scenario stesso del presepe è più complesso e sarebbe cosa  apertamente blasfema. Per questo Salvini sceglie un'altra via, quella di giustificare il suo destino come qualcosa che sia perfettamente in linea con i simboli della religione cattolica, sempre diffusa in Italia. l'Italia del resto è sempre stata Guelfa.

Mussolilni, San Francesco e il Cristo
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