Per la seconda volta nel 2019 gli autotrasportatori incrociano le braccia
Lunedì nero per chi viiaggia in Portogallo questo 12 agosto. Si replicano gli scioperi degli autotrasportatori di carburante in Portogallo, dopo la prima ondata che ha travolto il Paese nel mese di aprile 2019. Si prevedono ritardi e difficoltà nei voli, proprio a causa della carenza di carburante.
Già nel mese di aprile gli autisti di autocisterne avevano deciso di scioperare per chiedere un aumento dei salari e una riduzione delle ore di lavoro, lasciando oltre 2mila stazioni di servizio sprovviste dell'approvvigionamento di carburante. Ora gli autotrasportatori si preparano a incrociare le braccia per la seconda volta, dando inizio a una nuova paralisi dei trasporti. I disagi più forti, stavolta, riguardano gli aeroporti: gli scali di Faro e Lisbona che debbono utilizzare le riserve di carburante di emergenza.
Tanto da spingere il premier portoghese a dire: "Abbiamo dato ordine alla polizia che intervenga per evitare accaparramenti illegali di carburante".
I sindacati si stanno preparano a disattendere le richieste del governo. E' ovvio. Ecco perché le centrali sindacali non forniscono l'elenco dei lavoratori in sciopero in modo che le aziende non possano assegnare ad altri gli incarichi del servizio minimo.
Affermano che non spetta a loro fornire un elenco di lavoratori disponibili e che soddisferanno le richieste del governo, ma nessuno guiderà per più di 8 ore a turno.
Un muro contro muro confermato dalla nostra corrispondente: "i sindacati fanno orecchie da mercante alle richieste delle autorità. Gli autisti sindacalizzati delle autocisterne si sono limittati ai servizi minimi. Una decisione condivisa dalla cupola sindacale anche di fronte a minacce di rappresaglie legali".