La premier britannica uscente si scaglia contro l'assolutismo che non scende a compromessi che ha avvelenato la politica mondiale
Theresa May mette in guardia contro l'assolutismo che non scende a compromessi che si sta diffondendo nella politica britannica e mondiale. Lo fa in uno dei suoi ultimi discorsi prima di lasciare la guida della Gran Bretagna nella Chatam House, uno dei think thank di geopolitica più famosi al mondo.
"L'attuale incapacità di mettere assieme valori e pragmatismo e arrivare a un compromesso ha portato l'intera politica sul binario sbagliato - dice Theresa May - Ha portato in effetti a una forma di assolutismo. Ha portato alla convinzione che se dici il tuo punto di vista ad alta voce e a lungo alla fine otterrai ciò che vuoi. Ha portato all'idea che mobilitare la tua fazione sia più importante di trascinare gli altri con te...". "Le parole hanno delle conseguenze - aggiunge May - e parole malate, che all'inizio non vengono contestate, finiscono per portare ad azioni malate".
Una politica fatta di vincitori e sconfitti è questo secondo May il cancro che sta corrodendo il Regno Unito e la politica mondiale. Ha fatto un mea culpa per le sue parole, in particolare per aver chiamato gli immigrati provenienti dal resto d'Europa come dei "saltatori di fila".
Per May è l'ultima settimana da primo ministro, poi cederà il posto a chi tra Boris Johnson e Jeremy Hunt vincerà la corsa alla successione.