La trattativa di Tria a Bruxelles e il nodo Flat Tax

Ministro dell'economia Giovanni Tria all'Eurogruppo
Ministro dell'economia Giovanni Tria all'Eurogruppo   -  Diritti d'autore  REUTERS/Francois Lenoir
Di Simona Zecchi  & Luca Santiocchia

La pressione europea sulla procedura d'infrazione, il rischio di una tempesta sui mercati e almeno quaranta miliardi da trovare per la manovra d'autunno. Il punto sul vertice economico e i punti da mantenere con l'Eurogruppo

Dal Lussemburgo arriva un altro avvertimento all'Italia sui conti pubblici, argomento al centro dell'ultimo Eurogruppo. A tenere banco, nel corso del vertice dei ministri delle Finanze dei 19 paesi che adottano l'euro, il possibile avvio di una procedura d'infrazione per deficit eccessivo.

Uno scenario ancora evitabile, secondo il Commissario agli affari economici Pierre Moscovici, che però avverte: per scongiurare la procedura serviranno nuove cifre.

"Nel caso sia necessario siamo pronti ad avviare la procedura di deficit eccessivo per debito - ha detto Moscovici -. E' ancora evitabile, ma abbiamo bisogno di fatti, cifre e dati che mostrino chiaramente che l'Italia è sulla buona strada per il 2019 e 2020 e che rispetta le regole".

Il primo avvertimento formale al governo italiano era arrivato lo scorso 5 giugno, quando all'indomani delle elezioni europee Bruxelles, sulla base dei dati relativi al 2018, aveva inviato a Roma una lettera in cui bacchettava l'esecutivo, parlando di "progressi insufficienti sul debito pubblico". Per rientrare nei parametri di Bruxelles sembra inevitabile una manovra correttiva già nel 2019, un'ipotesi finora sempre esclusa dal governo italiano.

La riunione dell'Ecogruppo è arrivata all'indomani del vertice del governo italiano. Il nodo per tutti gli attori del vertice resta la Flat Tax per la quale le coperture non sembrano ancora chiare e sulla quale diverse restano le posizioni. Una misura che deve fare i conti anche con la riduzione di debito che Bruxelles pretende per gli anni 2019 e 2020 e che prevede un costo intorno ai 12 miliardi. In tutto poi 23 i miliardi necessari a evitare l'aumento dell'IVA.

L'aliquota del 15%, divisa fra famiglie e persone singole con tetti rispettivamente di 50mila euro e 26 mila, resterebbe comunque opzionale per i contribuenti che potranno scegliere se rimanere con le 5 aliquote irpef mantenendo gli sgravi fiscali. Il ministro Tria intanto da Bruxelles ha ribadito che a legislazione invariata il deficit sarà inferiore al 2,4% del pil. Intanto i membri dell'eurogruppo hanno ribadito il dovere dell'Italia di assicurare il rispetto degli impegni.

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