L'arresto di Paolo Arata: i legami politici e il business familiare

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Di Simona Zecchi
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L'arresto dell'ex consulente della Lega, Francesco Paolo Arata e del figlio. Sono accusati di corruzione, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni. Ne parliamo con il giornalista Claudio Gatti autore di inchieste. E di recente autore di una inchiesta proprio sulla Lega.

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L'arresto in Sicilia dell'ex consulente della Lega per l'energia ed ex deputato di Forza Italia, Francesco Paolo Arata, irrompe nella scena politica. Sono accusati di corruzione, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni. Sarebbero soci occulti dell'imprenditore trapanese dell'eolico Vito Nicastri, ritenuto dai magistrati tra i finanziatori della latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Gli Arata sono indagati da mesi per un giro di mazzette alla Regione siciliana che coinvolge anche Nicastri, tornato in cella già ad aprile perché dai domiciliari secondo gli inquirenti continuava a fare affari illegali.

Arata, arrestato questa mattina 12 giugno a Palermo, insieme al figlio Francesco, è anche indagato dalla procura di Roma per alcune intercettazioni che avrebbero svelato il pagamento di una tangente all'ex sottosegretario della lega Armando Siri. A Palermo sono stati inoltre disposti gli arresti di Nicastri e del figlio, Manlio, per questa nuova indagine siciliana. Sono indagati anche tre dirigenti regionali: il dirigente regionale della Commissione Valutazione Impatto Ambientale, il presidente della Commissione Alberto Fonte e Vincenzo Palizzolo, capo di Gabinetto dell'assessorato regionale al Territorio. I tre funzionari rispondono di abuso d'ufficio per aver fornito informazioni sullo stato della pratica degli Arata e di Nicastri. Ai domiciliari è finito invece l'ex funzionario regionale dell'Assessorato all'Energia Alberto Tinnirello, accusato di corruzione.

L'ordinanza cautelare del Gip di Palermo nell'inquadrare l'ampiezza e la sostanza dell'inchiesta riferisce: "La confluenza di interessi, da parte di più articolazioni mafiose nel settore delle energie rinnovabili è stata plasticamente rappresentata dal suo capo assoluto", Totò Riina, "il quale durante la sua detenzione nel carcere milanese di Opera, nell'affrontare temi e vicende relative ad altre questioni criminali, commentava già nel 2013 con il suo interlocutore la decisione di speculare nel settore eolico da parte del latitante Matteo Messina Denaro, reo a dire del Riina di tralasciare gli affari tradizionalmente oggetto delle attività criminale di Cosa Nostra e di dedicarsi ai 'pali', figura retorica utilizzata dal boss per indicare l'attività imprenditoriale riferibile al settore dell'eolico".

Ne abbiamo parlato con il giornalista e scrittore d'inchiesta Claudio Gatti autore di una recente inchiesta per Chiarelettere, I Demoni di Salvini, che  - afferma Gatti - "non è un'analisi di un giornalista ma è un lavoro di inchiesta basato sulle informazioni che diverse gole profonde provenienti da quel mondo, in particolare una, gli hanno rilasciato sulll'infiltrazione politica che  sarebbe stata operata da un nucleo di persone per trasformare la Lega.

Gatti risiede negli Stati Uniti e per 15 anni ha lavorato anche come inviato per Il Sole24Ore. Ha collaborato con il «Corriere della Sera» il «Financial Times», ed è stato corrispondente del settimanale «L’Europeo», vicedirettore del settimanale economico «Il Mondo» e direttore di «Italy Daily», il supplemento sull’Italia del quotidiano «International Herald Tribune» pubblicato in joint venture con il «Corriere della Sera».

"Chiedersi se Matteo Salvini sia fascista non è solo un esercizio inutile, è un grave errore. Perché vuol dire cercare quello che non c’è. Il fascismo è finito con Mussolini. Quella che non si è mai spenta è la fiamma culturale e ideologica che lo ha alimentato", scrive Gatti nella prefazione al libro.

Ci dice Gatti: "Paolo Arata è un uomo del sottobosco, si muove fra due mondi economico e politico e con lui si muovono i suoi figli ognuno su un canale diverso: Francesco - arrestato con il padre per il ruolo nell'eolico - e il giovane Federico, che non è sotto inchiesta e non è stato arrestato, posizionato nel mondo della politica, ha avuto sempre un interesse a coltivare rapporti politici internazionali. Ha messo in contatto Siri (Armando ndr) con Steve Bannon. Federico Arata ha avuto un contratto di consulenza da Giorgetti". Infatti è stato assunto a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla presidenza del consiglio. Nell'intera intervista, che potete seguire nel video qui sopra, Gatti ci rende un quadro politico e affaristico dell'intera famiglia Arata e ci consegna il ritratto di una figura tipica del sottobosco del potere che da sempre agisce  nel nostro Paese attraversandolo.

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