Usa-Cina: occhio per occhio, dazio per dazio

Ancora occhio per occhio, dazio per dazio. Nell'escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, all'aumento dei dazi sulle merci cinesi, da parte della Casa Bianca, Pechino ha risposto con altrettante gabelle su 60 miliardi di prodotti americani. Una prova di forza che ha affondato i listini azionari e le materie prime.
Guo Limin, gestore dell'aeroporto di Shanghai, specifica meglio quali sono le merci maggiormente penalizzate: "In relazione ai problemi commerciali tra Cina e Stati Uniti, i prodotti agricoli americani come i semi di soia, il cibo, le ciliegie, la frutta e la carne bovina sono stati tutti inevitabilmente colpiti".
L'adozione di misure unilaterali e l'aumento delle tariffe sono un danno solo per i cittadini e le imprese dei due Paesi", ha commentato di recente l'Ambasciatore cinese in Gran Bretagna, Liu Xiaoming, che ha aggiunto: "La Cina non vuole una guerra commerciale, ma la combatterà se sarà costretta all'angolo".
Nel frattempo, Donald Trump si appresta ad estendere l’aliquota del 25% ai 325 miliardi di mercicinesi finora non gravate da dazi: "comportamento bullistico", attacca Pechino che ha definito il protezionismo "il nemico comune del mondo". Sempre Liu Xiaoming ha affermato che l'attrito commerciale tra Cina e Stati Uniti è una questione di apertura e connettività contro l'esclusione e il protezionismo.