Danimarca: il boom della pesca artigianale

In collaborazione con The European Commission
Danimarca: il boom della pesca artigianale
Di Denis Loctier
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Grazie agli investimenti pubblici del governo danese e dell'Unione europea, la Danimarca sta vivendo una stagione di grande rilancio per la pesca artigianale, che non rovina il fondo marino e garantisce la qualità del pesce e la sopravvivenza di intere comunità costiere.

THORUPSTRAND (DANIMARCA) - Se vogliamo il pesce fresco, di qualità, praticamente a... Metro Zero, sulle nostre tavole, dobbiamo avere fiducia nei pescatori.
Sono loro gli uomini del mare, sono loro che conoscono meglio di tutti ogni goccia di ogni mare.
Che sia il Mediterraneo o il Baltico. Che sia in Italia o in Danimarca. O in qualunque parte del mondo.
La nostra storia ci porta proprio in Danimarca.

Undici ore su un mare agitato, ogni giorno.
L'equipaggio composto da tre uomini trasporta le reti nella costa nord-occidentale della Danimarca.
Il bottino di oggi: 1500 chili di platessa.
I pescatori dicono che si pescava molto di più prima che i grandi pescherecci a strascico danneggiassero il fondo marino.

"Noi non distruggiamo nulla"

"I pescherecci stanno distruggendo il fondo marino. Noi usiamo le reti: restano sul fondo per uno o due giorni e le tiriamo su di nuovo. Non distruggiamo nulla", spiega Jan Olsen, presidente dell'associazione dei pescatori di Thorupstrand.

Qui si passa dal mare direttamente alla sabbia. Non esiste nessun porto.

Si può fare anche senza porto...

Atterrare su una spiaggia di sabbia distruggerebbe le navi più moderne, ma non queste piccole robuste barche di quercia, costruite in questa zona da prima dell'era vichinga. Con la sua flotta di legno, il villaggio di pescatori di Thorupstrand resiste alla forza della natura.
E non solo.

Pesca artigianale: importante in molte zone dell'Unione europea

L'inviato di Euronews, Denis Loctier, spiega:

"La pesca artigianale svolge un ruolo cruciale in molte regioni dell'UE. Nel Mediterraneo e nel Mar Nero rappresenta l'84 della flotta peschereccia totale e impiega il 62% della forza lavoro totale del settore. L'Unione europea ne riconosce l'importanza: in sette anni, la piccola pesca ha ricevuto oltre 212 milioni di euro di finanziamenti pubblici per il marketing, la diversificazione e altri progetti".

Quella privatizzazione dell'attività di pesca

La Danimarca ha perso molte delle sue attività di pesca indipendenti oltre dieci anni fa, quando scelse di assegnare quote di pesca ai proprietari di imbarcazioni private. Le grandi compagnie acquistarono molte di queste quote. I prezzi di mercato salirono alle stelle, persuadendo i pescatori indipendenti a vendere le loro barche e ad abbandonare il commercio.

"Nel primo anno, il 25% della flotta è scomparso. Nel primo anno! E nei primi due anni, il prezzo di quel tipo di barca è aumentato del 1000%", esclama Thomas Højrup, Presidente del Consorzio di pesca costiera di Thorupstrand.

"I pescatori hanno creato una cooperativa e sono ripartiti"

A questi prezzi, i giovani pescatori non potevano certo permettersi di entrare nel commercio, sempre più dominato dalla grande industria. I villaggi costieri stavano perdendo le loro barche e rischiavano di diventare città fantasma. Temendo per il loro futuro, i pescatori di Thorupstrand hanno deciso di agire.

Spiega Mathilde Højrup Autzen, antropologa sociale del "Centro per le modalità di vita sostenibile": "Hanno avuto molti incontri e discussioni, e la maggior parte di loro ha deciso di provare a creare una cooperativa, comprare quote insieme e condividere rischi e profitti, consentendo anche ai giovani pescatori di partecipare alla cooperativa. E questo è quello che hanno fatto".

Collaborando, la comunità locale ha salvaguardato i suoi diritti di pesca e ha conservato i suoi metodi tradizionali, tra cui la fabbricazione di imbarcazioni in legno, famose in Danimarca e anche all'estero.

I finanziamenti europei hanno contribuito ad aprire il cantiere navale che costruisce nuovi pescherecci e forma nuovi artigiani, sostenendo l'economia locale.

La famose imbarcazioni di legno

"Non sono solo pescatori, ma anche costruttori di barche, elettricisti, esperti di motori...tutto crea nuovi posti di lavoro", dice Pipsen Monrad Hansen, ricercatrice della pesca su piccola scala.
"Questo cantiere e le cose che stiamo facendo qui creano addirittura del turismo: la gente vuole venire qui a vedere le imbarcazioni".

Pesce veramente a... Metro Zero

Il cibo sostenibile fa tendenza e aiuta il business. Questo locale, un po' negozio e un po' ristorante, fa parte della nuova infrastruttura finanziata dall'UE e vende pesce appena pescato.
Altro che Km Zero: questo è cibo a... Metro Zero!

Questo sì che è pesce fresco!

A differenza delle grandi navi, le piccole imbarcazioni non trascorrono settimane in mare e le loro reti non danneggiano il pescato, quindi il valore di questo pesce è molto prezioso.

E il costo lievita leggermente: ma ne vale la pena!

"Ok, il prezzo è giusto"

"Non penso che il pesce sia costoso, penso che il prezzo sia giusto, rispetto a al lavoro fatto e a quanto è eccellente il prodotto".
Jenni Olesen
proprietaria di un ristorante

"La differenza tra il pesce catturato da pesca a strascico, la pesca convenzionale, e il pesce che vendiamo noi è forse di 10-20 corone (circa 2 euro) al chilo. Non penso sia costoso, penso che il prezzo sia giusto, rispetto a al lavoro fatto e quanto sia eccellente il prodotto", commenta Janni Olesen, proprietaria del negozio.

"Invasione" a Copenaghen!

Il villaggio è persino riuscito a espandere le vendite nel cuore della capitale della Danimarca, vendendo pesce fresco su una barca ormeggiata nel punto più pittoresco di Copenaghen.

Con la crescita delle cifre di vendita, l'attività dei pescatori di Thorupstrand sta aumentando, mentre allo stesso tempo cresce anche la consapevolezza degli sforzi fatti per proteggere il mare e preservare la loro comunità.

"Questa è sostenibilità per l'ambiente, ma anche sostenibilità per i piccoli villaggi di pescatori della costa danese".
Simon Biggas Møller
chef e commerciante di pesce

"Questa è sostenibilità per l'ambiente, ma anche sostenibilità per i piccoli villaggi di pescatori che sulla costa danese sono quasi del tutto estinti", spiega Simon Biggas Møller, chef e commerciante di pesce.
"Spero che sopravvivano, sono sicuro che ce la faranno, e nel migliore dei casi potranno persino ispirare città simili a non disperdere le loro tradizioni e il loro lavoro".

"Social" Backstage

"Siamo in Danimarca per incontrare i pescatori locali", scrive Denis Loctier sul suo profilo Twitter. E posta una foto del suo cameraman sulla ventosa spiaggia di Thorupstrand, con dietro le barche ormeggiate dei pescatori.

Una cartolina da...

Saluti da Copenaghen.

Journalist • Denis Loctier

Video editor • Jean-Christophe Marcaud

Risorse addizionali per questo articolo • EDIZIONE ITALIANA E WEB: CRISTIANO TASSINARI

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