Varsavia, Pence: "Paesi europei si ritirino da accordo su nucleare"

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Di Cinzia Rizzi
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Il vicepresidente Usa minaccia Teheran di nuove sanzioni. Intanto Netanyahu parla di "rottura di un tabù", con l'avvicinamento di Israele ai Paesi arabi

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Non cala la tensione - a distanza - tra Iran e Stati Uniti. Il vicepresidente Usa, Mike Pence, a margine della Conferenza sul Medio Oriente tenutasi a Varsavia, ha chiesto agli alleati europei di Washington di ritirarsi dall'accordo sul nucleare. E ha anche minacciato Teheran di nuove sanzioni, "ancora più severe". "Purtroppo, alcuni dei nostri principali partner europei non sono stati altrettanto collaborativi, anzi, hanno fatto di tutto per creare meccanismi per annullare le nostre sanzioni", ha dichiarato.

Pence, durante il vertice co-organizzato da Stati Uniti e Polonia, ha parlato dell'Iran come del più grande pericolo in Medio Oriente e accusato il regime iraniano di preparare un "nuovo Olocausto".

"Il nostro obiettivo a lungo termine sarà lo sviluppo di una visione positiva per l'intera regione", ha spiegato in conferenza stampa il ministro degli Esteri polacco, Jacek Czaputowicz. "Spero che i risultati dei gruppi di lavoro costituiranno la base per ulteriori incontri sulla situazione in Medio Oriente, come parte del processo di Varsavia".

Soddisfatto Netanyahu: "Abbiamo rotto un tabù"

I leader dei Paesi che hanno partecipato al vertice nella capitale polacca hanno annunciato passi avanti decisivi, per la normalizzazione dei rapporti tra Israele e Paesi arabi. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha parlato addirittura di "rottura di un tabù".

"Qualsiasi sia il risultato di questa conferenza, c'è il rischio che venga trattato dagli iraniani - e forse anche dagli Stati che in modo silenzioso o aperto sostengono Teheran - come un tentativo di accerchiare l'Iran o di imporre una volontà esterna", ha spiegato ai nostri microfoni Michal Chorosnicki, professore all'università Jagiellonian.

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