La maggioranza dei russi pensa che ci sia un reale rischio di guerra mondiale

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Diritti d'autore REUTERS/Maxim Shemetov
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Di Euronews
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La paura di un conflitto è scesa rispetto al 2015, dopo l'annessione della penisola della Crimea. Ciononostante, il 56% dei rispondenti pensa che la minaccia di conflitto con altri paesi vada presa in seria considerazione

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Secondo la maggioranza dei russi, una guerra contro gli altri Paesi del mondo è possibile, anzi, è un reale rischio. Lo rivela un sondaggio pubblicato mercoledì dall'istituto di ricerche indipendente, Levada Center.

La paura di un nuovo conflitto mondiale tra i russi è gradualmente scemata dopo l'annessione nel 2014 della penisola di Crimea: all'epoca era al 68%, scrive Moscow Times. Nel corso dell'ultima indagine, il 56% degli intervistati si è detto convinto che l'ipotesi di una guerra con altri paesi sia reale. Il 39% dei rispondenti, invece, dubita esista un reale rischio di escalation militare. 

"Spesso nei focus group si sente dire che una guerra in corso c'è già, in corso", ritiene Denis Volkov, sociologo dell'istituto Levada. "Si tratta di una guerra fredda contro gli Stati Uniti per interposta persona: UE e Ucraina". 

L'88% degli intervistati ha espresso la fiducia nel fatto che le forze armate russe siano "pronte a difendere il paese in caso di una reale minaccia militare".

L'orologio dell'Apocalisse segna ancora 2 minuti a mezzanotte

Intanto qualche giorno fa l'orologio dell'Apocalisse è stato aggiornato, come ogni anno: fa segnare ancora 2 minuti alla mezzanotte (il collasso della civiltà umana). Non si è mosso da lì rispetto allo scorso anno - questa la notizia positiva. Tuttavia, si tratta del punto più vicino alla massima tragedia da quando gli scienziati hanno iniziato le misurazioni più di 70 anni fa. Nel board dell'équipe americana che ne cura l'aggiornamento ci sono anche 15 premi Nobel. 

I maggiori rischi rimangono gli arsenali nucleari e il cambiamento climatico: fattori di minaccia al futuro dell'umanità le cui conseguenze si sono esacerbate rispetto all'anno passato per via del diffondersi di informazioni false, ha scritto in un comunicato Rachel Bronson, presidente del Bulletin of Atomic Scientists. Tra gli eventi nefasti: il ritiro degli USA dall'accordo sul nucleare con l'Iran e dall'accordo di Parigi sul clima.

Nel 1991, dopo importanti vittorie democratiche come la caduta del Muro di Berlino e la fine della Guerra Fredda, raggiunse la sua massima distanza dalla mezzanotte, ovvero 17 minuti.

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