Tav Sì, Tav No: cosa sta succedendo?

Tav Sì, Tav No: cosa sta succedendo?
Di Simona Zecchi
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Le piazze riempite dai No tav (circa 30mila abitanti soprattutto provenienti dai comuni della Val di Susa, sembrano ora un ricordo. Quella scesa in piazza per la seconda volta la società pro tav è un'altra cosa.

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Il 12 gennaio a Torino si è svolta la seconda grande manifestazione pro-Tav, un flash mob che ha riempito anche questa volta la piazza, come la prima del 10 novembre che spiazzò il Paese sulla questione. Le piazze riempite dai No tav  - circa 30mila gli abitanti soprattutto provenienti dai comuni della Val di Susa -  sembrano ora un ricordo. Ma è un'altra società questa che riempie le piazze.

Nessuna bandiera di partito. Queste le regole d’ingaggio del movimento nato dall'iniziativa di sette donne professioniste sostenute dal mondo produttivo (le cosiddette Madamin), dai sindacati e da molti sindaci, anche se la politica si è comunque mobilitata a sostegno dell’appuntamento, come Pd e Forza Italia.

Il progetto per l'alta velocità pensata per unire l’Europa, è al centro del dibattito politico italiano sin dal 1990: soprattutto il tratto Lione-Torino che attraversa la Val di Susa in Piemonte.

Nel corso degli anni, nove i governi che si sono succeduti e che hanno sostenuto il progetto definendolo struttura strategica, soltanto che quello originale è stato modificato più volte. A tutt'oggi  la linea non è stata ancora realizzata.

Il governo giallo verde da parte sua resta in attesa di un'altra analisi costi benefici, la seconda, che dirà se quell'opera sta in piedi oppure no.

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