Indagine su uso di lacrimogeni al confine con il Messico

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Di Debora Gandini
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Stati Uniti: Messico chiede indagine approfondita su uso gas lacrimogeni contro migranti al confine

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Si alzano i toni Stati Uniti e Messico. Il ministero degli Esteri messicano ha chiesto formalmente a Washington di condurre un'indagine approfondita su quanto accaduto il primo gennaio al confine tra i due paese.

Alcuni agenti statunitensi hanno lanciato gas lacrimogeni per respingere circa 150 migranti arrivati con una 'carovana' dall'Honduras e che stavano tentando di sfondare la recinzione ¬a Tijuana. Tra gli immigranti presi di mira anche numerose donne e bambini, e diversi reporter. Il ministero messicano, condannando ogni atto violento, ha ribadito il suo impegno a garantire la sicurezza dei migranti che restano accampati al confine.

" Trump può chiudere tutto ciò che vuole - dice una donna - intanto non riuscirà a fare nulla, e questo lo pensano tutti i migranti. Se chiuderà il confine noi cercheremo un altro modo per entrare comunque negli Stati Uniti.”

Intanto volontari distruiscono acqua e cibo alle persone. “Non c'è alcuna recinzione. Come potete notare, dice il Direttore di Border Angels, il recinto si estende per poche miglia e poi si interrompe."

Sono 376 i migranti morti nel 2018 nel tentativo di entrare illegalmente negli Stati Uniti. La grande carovana composta da oltre 6mila persone, in maggior parte famiglie dell'Honduras, sono state accolte in un centro sportivo di periferia dalle autorità messicane, non lontano dal muro. 

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