López Obrador-Trump, prove di dialogo

Il neopresidente messicano Lopez Obrador ha minacciato fuoco e fiamme contro la corruzione, promesso il raddoppio delle pensioni e che tutti d'ora in poi rispetteranno il Messico. Quanto detto in campagna elettorale però, si scontra con la ragion politica una volta al potere. Per questo Amlo, questo l'acronimo dell presidente, si è affrettato a a promettere bune relazioni con gli Stati Uniti di Donald Trump che, malgrado le differenze, resta il primo partner commerciale.
Messaggi distensivi che non sono passati inosservati alla casa Bianca dove lo stesso Trump ha voluto mostrare la sua faccia dialogante: "Ho appena parlato con il presidente eletto del Messico. Abbiamo avuto una proficua discussione di circa mezz'ora e abbiamo parlato di scambi commerciali, frontiere e di un'intesa separata con il paese".
Anche se grosso però, quello dei rapporti con Donald Trump non è forse il più importante dei problemi di Amlo. Il paese è considerato fra i più corrotti al mondo. 135esimo su 180, secondo Transparency International, ma soprattutto devastato dalla guerra fra i cartelli criminali. Il Messico è infatti territorio di passaggio della cocaina proveniente dal sudamerica e del traffico di migranti illegali verso gli Usa. Problemi che, rispetto ai rapporti con Trump, risultano forse addirittura minori.