Disastro aereo in Algeria: ancora mistero sulla causa dello schianto

Lutto nazionale in Algeria dopo il disastro aereo di Boufarik, il peggiore nella storia recente del Paese.
Alle 7.50 dell'11 aprile, un velivolo militare si è schiantato poco dopo il decollo uccidendo 257 persone.
Trapela poco dall'indagine sulle cause dell'incidente. Alcuni testimoni hanno raccontato di avere visto una delle due ali avvolta dal fuoco.
Mentre si procede ancora all'identificazione delle vittime, si stanno tenendo i primi funerali. Centinaia di persone hanno accompagnato il feretro di Ramzi Arbaoui, 27 anni, uno dei militari a bordo dell'Ilyushin II-76 di progettazione sovietica.
I passeggeri erano soldati con le loro famiglie, più un gruppo del Fronte Polisario, un movimento che si batte per l'indipendenza del Sahara Occidentale dal Marocco. Un particolare che ha messo in imbarazzo il Governo algerino, che ha sempre negato il coinvolgimento nel conflitto. L'aereo era infatti diretto anche a Tindouf, dove si trovano molti profughi saharawi.
Le autorità algerine hanno reso noto l'ultimo messaggio del pilota, che alla torre di controllo aveva detto: "L'aereo sta per cadere , cercherò di evitare le zone abitate". E così è stato, il velivolo si è schiantato nella campagna a 30 chilometri da Algeri .